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A cura di Giovanni Coppola
Infuocatissimo il consiglio che si è tenuto ieri che ha rivisto Aliberti rivestire i panni del leone. Il capogruppo del Polo Civico, Ignazio Tafuro, discutendo del DUP nel suo intervento, confrontando gli anni 2023 e 2025, afferma che all’interno di esso sono presenti “cose da fare” e “cose non fatte”, o meglio che le opere pubbliche in corso sono solo state ereditate dall’amministrazione uscente definendo lo stesso documento come libro dei sogni.
L’intervento di Tafuro fa andare su tutte le furie Aliberti che lo interrompe continuamente dicendogli che sta – “buttando fuori vongole” – La stessa cosa succede anche con Pasquale Vitiello, anch’egli continuamente interrotto dal primo cittadino tutto sotto gli occhi inermi del Presidente del Consiglio, Fiorina Longobardi. Tafuro ha prontamente replicato definendo assente questa amministrazione nelle periferie, anzi, in alcuni casi questa assenza ha quasi il sapore di preferenza.
Nel prosieguo, i consiglieri Tafuro, Grimaldi, Carotenuto e Vitiello, dato il clima di tensione creato dal sindaco e dal mancato intervento di colui chiamato a moderare il dibattito, decidono di abbandonare l’aula, Vitiello ha addirittura preannunciato una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale, carica che dovrebbe garantire per il buon andamento di tutto l’Assise.
Dopo aver recuperato la fiducia, il sindaco, sembra aver ritrovato la verve di un tempo. L’approvazione di DUP e Bilancio è stata raggiunta ma l’opposizione tutta, sembra determinata e coesa nell’idea di dimostrare alla città che la maggioranza attuale è traballante e un ostacolo per amministrare. Questa la situazione del attuale