
Chi vi scrive, circa 6 anni fa, creò una pagina Facebook ancora esistente. Si chiama Nocera Unita. Doveva essere qualcosa in più di una semplice pagina, puntava a diventare un piccolo laboratorio di idee, opinioni a confronto, proposte. Il Covid e vari impegni hanno rallentato lo sviluppo di Nocera Unita. Ci riproviamo ? Vediamo, non dipende solo da noi ma anche dagli interlocutori. Nascemmo da una scissione di idee. Chi vi scrive, dopo una militanza interessante, andò via per diversità di vedute dal gruppo che voleva il referendun per la fusione delle due Nocera. Fu un’uscita talmente fragorosa – fin troppo – da provocare lacerazione di rapporti d’amicizia (poche settimane fa me ne sono pubblicamente scusato con Marcella De Angelis, attualmente consigliere comunale a Nocera Superiore, che mi sembra le abbia accettate). Il senso di Nocera Unita ? Niente fusione all’ordine del giorno, rispetto assoluto delle visioni di tutti, idee per camminare assieme. Sui rifiuti, sulla scuola, sull’archeologia, sulla cultura, sulla mobilità, sulle politiche sociali, sul modo di concepire l’urbanistica e altro ancora, le due Nocera possono diventare sorelle strette, andando oltre il calcio (che da sempre le accomuna grazie alla Nocerina). Viviamo in un’epoca caratterizzata da ambiti, bacini, consorzi, intese sovraordinate, Masterplan e roba simile. All’interno del contenitore Agro, le due Nocera, a patto di mettersi seriamente all’opera al di là dei colori politici o civici, possono trovare uno spazio consistente e giocarsi carte rilevanti al tavolo degli anni che verranno. Niente fusione, lo ripetiamo. Ma unione di intenti e di scopi. Lasciamo stare i fatti “storici”: appartengono ormai all’iper passato. Lasciamo stare le elezioni: ora non ve ne sono dietro l’angolo. Ovviamente siamo aperti a qualsiasi tipo di stimolo e di proposta.