
Non immaginavo che Maurizio Lamberti fosse intonato. Abbiamo cantato assieme una precisa strofa dei Giardini di Marzo (Mogol-Battisti) nel casuale incontro pre-consiglio comunale con lui, Gaetano Maiorino, Enrico Bisogno e Annalucia Trotta.
Sdrammatizziamo e in questa sede ci teniamo a far crescere i giovani. Fate crescere senza assilli Teo Galante Oliva, giovane presidente del consiglio comunale. Il presidente del consiglio comunale è espressione della maggioranza e vota con la maggioranza. Ma in aula deve garantire se non l’imparzialità almeno una forma che rassomigli all’imparzialità. Non ci piacciono le “pressioni” del primo cittadino, basta leggere il labiale, che su di lui vorrebbe esercitare. Oggi a Teo è mancato quel briciolo di amor proprio che acquisirà con gli anni (siamo sicuri che potrebbe essere un sindaco interessante per gli anni che verranno). Secondo noi, all’interno di una maggioranza essenzialmente composta da figuranti e di ritorni che onestamente lasciano il tempo che trovano, lui e una consigliera comunale che oggi ho salutato con gioia ma che non nominerò (al bando l’amichettismo), rappresentano le certezze di serietà e di impegno proficuo. Dalla maggioranza alla minoranza: in “maggioranza” ha abbandonato l’aula ma, lo ricordiamo, parecchi provvedimenti “licenziati” oggi erano già passati col voto favorevole loro nelle commissioni (mensa scolastica, trasporto scolastico, forum dei giovani). Bisogno, con la personalità che si ritrova, ha chiesto il rispetto delle regole, Amato ha alzato la voce forte della lunga esperienza maturata, Carleo ha urlato ad alta voce la mancanza di risposte sull’apecar dei diversamenti abili, Iannone ha indicato la strada dell’uscita, Villani è rimasta ed è stata propositiva al massimo, chiedendo l’istituzione del Garante del diritti dei disabili (sfidando l’iniziale e inspiegabile no della segretaria comunale alla lettura in aula). La gente presente in aula si è espressa in modo netto, preciso: questo dovrebbe preoccupare il sindaco, non “Prima l’Italia era l’Italia, oggi non è più l’Italia”, questo dovrebbe preoccupare il consigliere comunale che ha detto “Quella fa politica sui social”. Infine abbiamo notato con piacere la presenza tra il pubblico di Ciro Villani, Roberto Ciancio, Bartolino Pagano, Gaetano Sole: segno di “attaccamento” alle sorti della città. Oltre a Rosario Danisi, fuori aula immerso nella discussione scuola con le mamme. Forse per qualcuno il consiglio comunale odierno è stato un “bagno di sangue” , politico si intende. Ma forse da questo consiglio si ripartirà, speriamo, per un diverso approccio alla “democrazia” del parlamentino cittadino.