Il libro di Annella Prisco “Girasoli al vento”, edito da Guida ha chiuso la rassegna organizzata dalla giornalista Annamaria Barbato Ricci nella sala polifunzionale della Galleria Maiorino in Corso Matteotti. Alla presenza di un nutrito numero di studenti del Liceo Gian Battista Vico di Nocera Inferiore, accompagnati da un gruppo di docenti, Annella Prisco nelle pagine scritte, racconta del padre Michele, scrittore e vincitore del premio Strega con “Una spirale di nebbia” nel 1966. L’intervento dell’ospite d’onore, il giornalista Rai Luciano Scateni, e le letture puntuali di Cleo Lamberti di stralci dell’opera, hanno introdotto nell’atmosfera della narrazione. Il legame esistente tra un padre e una figlia è il paracadute che permette di planare nel vortice dell’esistenza disponendo degli ammortizzatori adeguati; è la concreta possibilità di guardare al passato, con la consapevolezza di aver posseduto la chiave di un’infanzia rassicurante da cui gli anni hanno iniziato a susseguirsi.
Lo stile introspettivo, permette di sondare i pensieri che ricostruiscono i momenti di un periodo lontano che ha lasciato le tracce nei ricordi, a tratti malinconici, di quel vissuto ricco di relazioni care alla memoria. La parole le accarezzano e fotografano le scene di un tempo sfumato nelle gaie risate di quei giorni, e un modo di stare al mondo, diverso da quello odierno, riemerge. Un tempo scandito da ritmi improponibili oggi, dove i personaggi dell’àlveo familiare, come girasoli si agitano al soffio del vento, desiderando di ritrovare la migliore posizione per riscaldarsi al calore del sole.
I girasoli sono fiori davvero particolari, lasciano ciondolare la testa su un alto stelo alla ricerca del sole. L’astro desiderato è, come ha ricordato il Professore Forcellino del G.B. riferendosi al De Bello Gallico, testo in cui è Giulio Cesare che afferma che “desiderio” deriva da “desiderantes”, ossia i soldati che attendono l’arrivo dei compagni dalle battaglie ancora in atto rischiando la vita, errabondo e animato dall’attesa e dalla mancanza e, per tale motivo, esposto a smarrirsi. Il desiderio, in una simile accezione, rimanda all’attesa per la mancanza di una stella che per ciascuno ha una forma, un colore, un profumo.
La conclusione della mattinata ha visto la promotrice degli incontri, rivolgere la proposta all’Assessore Fortino, di considerare la possibilità di intitolare la sala, dove si è svolto l’incontro, alla figura proprio di Michele Prisco per non lasciare che l’oblio bruci anche quelle realtà culturali che hanno portato il territorio nocerino alla ribalta in periodo non troppo lontano.
Claudia Squitieri