Manca più di un mese all’arrivo delle opere di Canova a Napoli, al museo archeologico Nazionale ma la festa è già iniziata. La mostra Canova e l’antico è stata già presentata in conferenza stampa l’8 febbraio al MANN in occasione della presenza, per la prima volta al Museo e a Napoli, del ministro alla cultura Alberto Bonisoli. Ma sarà poi aperta il 28 marzo.
Il MINISTRO BONISOLI A NAPOLI
Un’anticipazione che ha manifestato chiaramente tutto il suo sapore politico. Una vetrina di addetti ai lavori, che ha visto insieme direttori e molti operatori del mondo dell’arte del napoletano, fieri di mostrare il proprio impegno. Intanto il Mann ha ricevuto un complimento pubblico per la sua capacità di creare un piano strategico, progettare, cosa che il Ministro sottolinea come “non scontata”. Un punto a favore per il Direttore Paolo Giulierini per il quale si avvicina la scadenza del mandato che rappresenta, come ora sta succedendo al Parco Archeologico di Pompei, un interrogativo sul futuro.
In questi “anni di Giulierini” il MANN è diventato di per sé una vetrina, un luogo di attività, uno spazio iperattivo, tanto che non sono mancati riconoscimenti in questo senso. Ma il Ministro in questo momento non si espone, legge, ascolta, risponde, osserva, cerca di conoscere. Dopo la mattinata all’archeologico la tappa successiva è stata, infatti, Capodimonte, con visita ai luoghi e museo e un momento di confronto in un tavolo di discussione con diversi operatori. Per progettare e dialogare sul futuro.
LA MOSTRA Canova e l’Antico
Accanto alla celebrazione, alle parole, tante su una Napoli da apprezzare, rilanciare e affermare resta il fatto: il 28 marzo apre una mostra che, pur restando solo due mesi fino al 30 giugno, ha il suo carattere di momento unico.
Per la prima volta si potranno vedere opere come Le tre Grazie in marmo o Amore e psiche di Canova provenienti direttamente dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo. Non solo, saranno esposte insieme e in un aperto dialogo, nel salone della Meridiana, con la bellezza di opere antiche. L’elenco delle opere è stato presentato su lussuosissima carta patinata della cartella stampa, anticipando il catalogo che Electa pubblicherà a cura di Giuseppe Pavanello e raccoglierà i contributi di studiosi di Canova.
Ma al di là di tutti i dettagli oggi solo teoricamente anticipati l’elemento su cui vale la pena di riflettere è che significa oggi realizzare una mostra. Il fil rouge di tutte le ultime esposizioni legate all’antico hanno la caratteristica di proporre un confronto, un dialogo tra opere, alla scoperta di cosa l’antico ha lasciato nel mondo artistico moderno. Un dialogo ancor più chiaro ed evidente per un artista come Canova che venne a Napoli proprio per vedere le opere del passato, per Imitare, non copiare gli antichi, come suggeriva Winckelmann.
Così a partire dalla statua di Ferdinando IV di Canova, presente nel MANN, la mostra sarà un costante interrogarsi e lasciarsi suggestionare da evoluzioni e ispirazioni tra opere. “L’idea di presentare una mostra di Canova– racconta il direttore Paolo Giulierini in conferenza stampa – in dialogo con l’antico riflette le potenzialità di questo istituto che ha nella statuaria uno dei punti di forza. Il Fatto che Canova fu a Napoli, e si fece ispirare a questi capolavori, ci ha fatto propendere per realizzare questo grande evento nel quadro di un accordo quadriennale con l’Ermitage che vede tra le altre cose non solo la mostra qui a Napoli e avrà, infatti, come logica contropartita una mostra di Pompei all’Ermitage dal 15 aprile”.
Si potrà così ammirare la bellezza di una esposizione che per la prima volta mette insieme nel MANN opere antiche e altre che non provengono solo dal Museo Statale Ermitage ma anche della Gypsotheca di Possagno, dal museo civico di Bassano del Grappa, della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, dalla Gypsotheca dell’Accademia di Belle arti di Napoli. Per incantare e lasciarsi incantare. Atteso anche il Topolino-Canova, che prosegue quel processo di cui il MANN si è fatto in diversi momenti portavoce, di avvicinare l’arte ai più piccoli.
Ma, promette il direttore, non sarà l’unica occasione di orgoglio del MANN: il 30 maggio è prevista l’apertura delle sezioni, da tempo chiuse al pubblico, del Museo della Preistoria e della Magna Grecia, che forse più di tante mostre, consentirà di apprezzare il valore e la bellezza di questo straordinario Museo.