Paestum continua ad arricchirsi di indagini: si scava la casa dei Sacerdoti, un edificio circondato da mistero circa la sua reale funzione. Collocato difronte il cosiddetto tempio di Nettuno secondo l’ultima ipotesi sarebbe un edificio ad uso privato, appunto dimora dei sacerdoti. Ma ora con gli studi, realizzati grazie ai soldi ottenuti con una raccolta fondi, si potranno ottenere dei dati ulteriori e mettere insieme i tasselli circa la sua reale funzione anche all’interno del contesto sacro in cui è inserita.
In più, in piena coerenza con le linea intrapresa dal Museo di Paestum con il direttore Gabriel Zuchtriegel l’indagine archeologica diventa anche momento divulgativo: dal lunedì al venerdì, tra le 11,30 e le 12, si dà dà l’opportunità anche ai visitatori di visionare il cantiere della casa dei Sacerdoti ed avere costanti aggiornamenti circa le evoluzioni e il progresso dei lavori.
“La storia di questo edificio è lunga e complessa – spiega il direttore del Parco Archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel – La sua ubicazione, centrale rispetto al santuario meridionale, stimola la nostra attenzione, tanto da inserire lo scavo nel più ampio programma di ricerche archeologiche nella città di Poseidonia-Paestum. Analogamente a quanto stiamo facendo negli isolati abitativi greci per ricostruire la vita quotidiana dell’antica polis magno-greca, con lo scavo vogliamo colmare una grande lacuna nelle nostre conoscenze sull’area sacra e sui rituali che si svolgevano all’ombra dei templi“.
Lo scavo appena iniziato è stato in parte reso possibile grazie ad una raccolta fondi, organizzata da Barbara Guerra e Albert Sapere, ideatori e curatori del Congresso Internazionale di cucina d’autore LSDM, che lo scorso mese di luglio hanno organizzato una cena a Paestum con tre chef di fama internazionale.
“Lo scavo della “Casa dei Sacerdoti” – continua Zuchtriegel – è uno dei tanti esempi positivi che dimostra il fruttuoso successo della collaborazione tra pubblico e privato. Il Parco ha raggiunto degli ottimi risultati in termini di fundraising in 3 anni sono stati raccolti € 300.000,00 tra donazioni e sponsorizzazioni. Queste somme sono state impiegate per importanti attività a sostegno della tutela e valorizzazione del museo e dell’area archeologica di Paestum, come restauri e borse di studio per ricercatori“.