Cultura e territorio, la rivista storica di Castellammare di Stabia inizia una vita nuova. Dopo esser stata, alla sua nascita, una rivista del distretto 38, legata quindi al mondo della scuola, in cui ricercatori, esperti ed appassionati legati al territorio stabiese davano i loro contributi, si propone con una valenza di rivista scientifica.
Presso la Reggia di Quisisana al tavolo insieme al direttore responsabile, l’archeologo Domenico Camarda, al sindaco di Castellammare Gaetano Cimmino, al direttore editoriale Antonio Colonna hanno presentato la nuova rivista il professore Matteo Palumbo e il professore Massimo Osanna.
Il professore Matteo Palumbo, italianista, stabiese di origine e conoscitore di questa terra, sottolinea l’importanza di rilanciare una rivista che mette insieme uno spazio e la sua cultura. Castellammare, la sua dimensione unica tra passato e presente, tra un piano superiore e uno profondo, che fa dal cosa si vede a su cosa si cammina.
“Un elemento da non sottovalutare è il titolo. Cultura e Territorio. Il territorio – racconta Palumbo – è uno spazio, un paese, si tratta di capire come possa diventare paesaggio, uno spazio fisico riempito di memoria. Luogo di cultura”.
Il professore Matteo Palumbo sottolinea come questo primo numero della rivista proponga un quadro di pezzi archeologici in senso stretto, con ricerche e studi sull’area ma anche ‘pezzi archeologici umani’ che hanno creato l’identità di questo luogo come Libero D’orsi, Gabriele De Rosa, Ciro Abbagnale.
La presentazione del professor Palumbo che, come sa sempre fare, affascina, è dovuta e apprezzata non tanto per il fatto entrare nel merito del contenuto di una rivista. che ha un settore cuore dedicato all’archeologia, quanto appunto perché quel profondo incrocio di parole è profondamente legato, attraverso la sua persona, alla città.
Altro intervento fondamentale della serata quello del professore Massimo Osanna, anche direttore del Parco Archeologico di cui Stabia fa parte. Infatti dopo aver ripetuto i discorsi sulla struttura della rivista si è soffermato su delle proposte future concrete. Il professore ha dato la sua parola, complice il sindaco Cimmino, di realizzare un profondo rilancio per Stabia. Nel 2020 sarà realizzato il nuovo Museo di Stabia, che modificherà l’allestimento ora presente nella Reggia di Castellammare, come tempistica è previsto marzo. Poi nuovi scavi che vedranno insieme realtà universitarie italiane e straniere. E a giugno, ha anticipato Osanna, Stabia sarà inserita nella mostra Pompei e Roma. Il direttore Osanna, che da poco dirige la Rivista di Studi pompeiani, è entrato anche nel comitato scientifico di Cultura e Territorio.