Diciassette veicoli che presentavano un numero elevato di chilometri scalati sono stati sequestrati giovedì mattina da una pattuglia del Distaccamento Polizia Stradale di Nola, dipendente dalla Sezione Polizia Stradale di Napoli alla rivendita di auto denominata “Sorrento Cars s.r.l. Semplificata”, con sede in San Giuseppe Vesuviano. Gli agenti hanno sequestrato anche un lotto di terreno di circa 150 metri quadrati, ad Ottaviano, adibito a deposito incontrollato di rifiuti, consistenti in parti di carrozzeria di veicoli (portiere, paraurti, sedili, tappetini, marmitte, pneumatici, cofani vano motore, parabrezza frantumati, nonché numerosi profilati in ferro arrugginiti), riconducibile alla sopra indicata Società. Due persone – G.M., 60enne di Ottaviano e N.A., 39enne di Pompei – sono state denunciate per frode nell’esercizio del commercio e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.
«Nuovi casi si sono registrati a Portici, a Somma Vesuviana, a Saviano. Vorrei ricordarvi che fingere di utilizzare la mascherina, portandola sotto al mento o al collo tipo foulard-sciarpa, non protegge né voi né gli altri». A dirlo il sindaco di San Giuseppe Vesuviano, Vincenzo Catapano dopo i contagi registrati nelle ultime quattro ore a Saviano, Somma Vesuviana e Portici. Il primo cittadino aggiunge: «Qualcuno potrà pensare di essere alla moda ma, francamente, preferirei vedervi alla moda fra qualche settimana, indossando abbigliamento estivo, piuttosto che mascherine da pandemia. Attenzione alta: impariamo a convivere bene con questo dannato virus, che prima lo sconfiggiamo e prima ripartiamo economicamente per davvero. Il nostro popolo non ha mai ambito ai sussidi, pur necessari, in questa fase drammatica, per sostenere il tessuto sociale ed economico. Vuole, piuttosto, lavorare e per farlo bisogna osservare le regole anti-contagio».
Un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal gip di Nola è stata eseguita dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna nei confronti di 15 persone ritenute responsabili a vario titolo di corruzione, soppressione, distruzione e occultamento di atti pubblici, falsità in atti pubblici, uso di valori di bollo contraffatti e truffa ai danni dello Stato. I destinatari sono un dipendente del Comune di Marigliano, per il quale è stata disposta la custodia in carcere, e 13 avvocati, 10 dei quali posti ai domiciliari e tre per i quali è stata disposta la sospensione dall’esercizio della professione per un anno. Sotto accusa gli avvocati Maria Luisa D’Avino, moglie di Carmine Mocerino (consigliere regionale di Somma Vesuviana e presidente della commissione anticamorra), Raffaele Pellegrino, Raffaele Montella, Anna Sommese, Pasquale Ambrosino, Maurizio Incarnato; Filomena Liccardo (per la quale scatta la sospensione di un anno dalla professione di avvocato), Massimo Marra, Angelo Guadagni (per il quale c’è la sospensione di avvocato per un anno); Maria Rosaria Santoro (per la quale scatta la sospensione dalla professione di avvocato per un anno); Pietro Marzano.
Il presidente del comitato scientifico di Adusbef (associazione dei consumatori e degli utenti di cui all’art 137 Codice del Consumo, componente del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico), l’avvocato Giuseppe Sorrentino ha formalmente invitato, l’Anci ed i singoli Comuni vesuviani, tra cui quello di Poggiomarino, a non applicare ai commercianti per l’anno 2020 la Tari ed il Canone per l’Occupazione del suolo e delle Aree Pubblica. Alcuni comuni, specifica Sorrentino, si sono limitati, almeno da quello che risulta dal portale istituzionale, a prorogare i pagamenti di alcuni tributi e canoni. L’avvocato Sorrentino, a giustificazione dell’istanza di annullamento, evidenzia che, a causa dell’emergenza sanitaria, la gran parte delle attività commerciali sono state costrette a sospendere integralmente la produzione o fornitura di beni e servizi, pertanto non godendo dei servizi e delle aree con riguardo alle quali sono richiesti tasse locali e canoni di occupazione.
A Santa Maria la Carità i carabinieri della locale stazione hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia un 48enne del luogo già noto alle ffoo. L’uomo, durante una lite con i genitori anziani, aveva danneggiato mobili e oggetti vari dell’abitazione. Aveva poi insultato e aggredito madre e padre, prendendoli a pugni senza alcun motivo apparente. Finito in manette il 48enne è stato tradotto al carcere di Poggioreale. Secondo quanto denunciato dai familiari dell’arrestato, le vessazioni andavano avanti da circa un anno. Stessa sorte per un 37enne di Poggiomarino. I carabinieri lo hanno arrestato per maltrattamenti e tentata estorsione nei confronti dei suoi genitori. Le vittime hanno chiesto aiuto chiamando il 112 ed i militari sono arrivati giusto in tempo. L’uomo aveva appena aggredito i genitori; i militari lo hanno bloccato all’interno dell’abitazione. L’arrestato – che chiedeva continuamente denaro per acquistare droga – è stato tradotto al carcere. Ad Arzano i carabinieri della locale tenenza hanno arrestato in forza di un provvedimento emesso dal tribunale di napoli nord un 29enne del posto. L’uomo – nonostante la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare – ha continuato a tormentare le vittime che si sono rivolte ai carabinieri. Per il 29enne sono scattate le manette ed ora è in carcere. Denunciato per maltrattamenti in famiglia anche un 34enne di torre del greco già noto alle forze dell’ordine. I carabinieri sono stati allertati dai vicini di casa: porta di ingresso danneggiata e vetri rotti il risultato di un aggressione ai danni del fratello convivente. L’uomo è stato allontanato dall’abitazione ed andrà a vivere altrove. Denunciato per maltrattamenti in famiglia anche un marito violento di Caivano. La moglie e la figlia hanno avuto il coraggio di denunciare le sue continue aggressioni e richieste di denaro per acquistare la sostanza stupefacente Violenze denunciate anche ai carabinieri di San gennaro vesuviano. Una 40enne del posto – vittima ormai da anni del marito – ha denunciato di essere stata picchiata e umiliata in presenza del figlio di 3 anni.