100 anni fa nasceva Karol Wojtyla, il Papa santo che fu un gigante della fede e della storia E’ stato il Papa dei giovani e della famiglia, il primo a viaggiare in tutto il mondo, a lanciare un anatema contro la criminalità organizzata, a dire a tutti: “Non abbiate paura” Il 22 aprile del 1978 quando inaugura il suo pontificato con queste parole: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!”. Il Papa che amava la montagna e che urlò contro la mafia Durante il suo Pontificato si contano 146 visite pastorali in Italia e, come Vescovo di Roma, visita 317 delle attuali 332 parrocchie romane. I viaggi apostolici nel mondo sono stati 104. Lo abbiamo visto sciare sui monti innevati del Terminillo, della Marmolada e dell’Adamello e sopravvivere a un grave attentato il 13 maggio del 1981 in piazza San Pietro e poi perdonare Ali Agca.
Lo abbiamo ascoltato mentre parlava ai ragazzi nelle Giornate Mondiali della Gioventù, da lui istituite, e mentre gridava, era il 9 maggio 1993, il suo anatema contro la mafia: “Convertitevi. Un giorno verrà il giudizio di Dio”. Ha scritto 5 libri e celebrato 147 riti di beatificazione – nei quali ha proclamato 1338 beati – e 51 canonizzazioni. Muore il 2 aprile 2005 alle ore 21.37, alla vigilia della Domenica della Divina misericordia ed è sepolto l’8 aprile nelle Grotte Vaticane, subito dopo i solenni funerali celebrati in Piazza San Pietro. Per dargli l’ultimo saluto, a Roma arrivano oltre 4 milioni di persone che lo vogliono “Santo subito”. La burocrazia vaticana brucia i tempi, accogliendo l’appello. A nove anni dalla morte, il 27 aprile 2014, Papa Francesco proclama santi Papa Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. “I due papi”, dice, “sono stati uomini coraggiosi”, non hanno avuto “paura” di chinarsi sulla “sofferenza” e sulle “piaghe” dell’uomo, e in questo modo “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”. Wojtyla e Roncalli “sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della