Sono bastate poche settimane dalla riapertura, dopo il periodo di lockdown, per far riemerge vecchie problematiche. Come quelle denunciate, spesso in passato, dai cittadini della zona orientale di Salerno. Specie quelli che ogni giorno- come scrive il quotidiano “Le Cronache” – sono “costretti” ad attraversare il sottopassaggio che da via Verdi (zona Parco Arbostella adiacente ai giardinetti pubblici frequentati da famiglie e bambini) conduce a via Generale Clark. Il sottopasso è pieno di escrementi e rifiuti gettati a casaccio. Inoltre la mancanza di un’illuminazione adeguata rende la zona impraticabile di sera. Il sottopasso, negli ultimi tempi, è diventato rifugio per tossicodipendenti e senza fissa dimora.
Momenti di tensione si sono registrati ieri sera, sul corso Vittorio Emanuele di Salerno, per l’intervento di alcuni agenti della polizia che, nel corso dei controlli, hanno fermato una donna senza mascherina. La signora si sarebbe rifiutata – come scrive il quotidiano “Le Cronache” – di fornire le generalità. La donna, insieme al marito, ha minacciato le forze dell’ordine, tra le urla disperate dei bambini. Dopo alcuni minuti l’uomo è stata caricato a bordo della vettura della polizia e trasferito presso la caserma Pisacane: sarà verosimilmente denunciato per oltraggio alle forze dell’ordine.
L’emergenza sanitaria potrebbe bloccare anche le ferie estive del personale sanitario salernitano. I sindacati sono preoccupati e hanno lanciato un allarme – come scrive il quotidiano “IL Mattino” – attraverso una nota indirizzata ai vertici dell’Asl. Paventano il rischio di riduzione o la sospensione dei 15 giorni di vacanze previsti dal contratto. «II periodo di emergenza probabilmente non è ancora del tutto scongiurato – denunciano le parti sociali – ma la riduzione o la sospensione delle ferie estive riguardanti il personale sanitario è assolutamente inaccettabile ed è l’ennesima evidenza di una totale disorganizzazione e di una carenza di personale cronica».
Rivoluzione anti Covid-19 anche nelle chiese salernitane, in coincidenza con la prima domenica di vera riapertura ai fedeli dopo il periodo di lockdown. Nessuna ressa, comunque, ieri mattina, nella cattedrale di San Matteo: circa cento – come scrive il quotidiano “Il Mattino” – i posti occupati sui duecento a disposizione. Le nuove norme sono state applicate con una certa facilità: mascherina obbligatoria, dispenser di igienizzante all’ingresso, niente scambio della pace, acquasantiere vuote, comunione distribuita con guanti protettivi alle mani. Nella popolosa parrocchia di Santa Croce, a Torrione, ma anche per la parrocchia di Gesù Redentore, nel quartiere Europa, o di Sant’Eustachio, nella zona orientale, la celebrazione della messa è avvenuta all’esterno.