Parte #Ricuciamo, il progetto di inclusione lavorativa del Ministero della Giustizia e del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri.
Nell’iniziativa sono coinvolti 320 detenuti nei 3 istituti penitenziari di Bollate, Rebibbia e Salerno.
Le prime 2 macchine industriali delle 8 – grazie alle quali i detenuti potranno produrre dispositivi di protezione individuale – sono arrivate presso la II Casa di Reclusione di Milano – Carcere di Bollate.
Nella fase di avvio saranno prodotte 400.000 mascherine chirurgiche al giorno che a pieno regime potranno arrivare a 800.000.
I dispositivi prodotti nelle case circondariali saranno innanzitutto destinati ai detenuti e al personale carcerario, l’eccedenza verra’ utilizzata dal Commissario Straordinario per la distribuzione sul territorio nazionale.
“Una risposta concreta al fabbisogno di dispositivi di protezione individuale di chi quotidianamente vive negli istituti penitenziari, con un’importante ricaduta sociale in termini di formazione e impiego dei detenuti, che diventano protagonisti di un progetto di inclusione lavorativa”, si legge in una nota.
“Abbiamo sin dall’inizio fortemente creduto nella rilevanza simbolica e concreta di questo progetto, e abbiamo fortemente lavorato con tutti i partner per la sua realizzazione – afferma Ernesto Somma, Responsabile riconversione industriale e incentivi della Struttura Commissariale – si tratta di trasformare l’emergenza in opportunita’ di recupero, di formazione e di riscatto. Nei tre Istituti penitenziari interessati realizzeremo vere e proprie unita’ produttive organizzate e gestite secondo i migliori standard di efficienza dell’industria”.
“La sfida che tutti ci siamo trovati ad affrontare ha richiesto la virtuosa integrazione delle migliori capacita’ di pubblico e Privato – commenta Stefano Cazzaniga, Partner e Director di Boston Consulting Group – Un’unione che ha visto amalgamarsi competenze provenienti da diversi settori industriali, abilita’ di progettazione e pianificazione con la visione e l’orientamento all’azione necessarie per dare concretezza all’iniziativa”.
“Anche in questo progetto – commenta Pietro Gorlier, COO della Regione EMEA di FCA – abbiamo messo a disposizione le nostre eccellenze italiane sul fronte industriale. Fin dalle prime battute della pandemia, infatti, FCA e Comau si sono fortemente impegnate con molteplici iniziative su piu’ fronti a sostegno del Commissario Straordinario e di altre organizzazioni italiane e internazionali. Siamo orgogliosi essere partecipi di questo progetto che ha una grande valenza sociale”.
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