“Entro i primi di giugno, consegneremo al governo il nostro lavoro per il piano di rilancio dell’Italia da qui al 2022. Circa venti obiettivi con un centinaio di proposte concrete”. Lo assicura Vittorio Colao, che dirige la task force incaricata dal premier Conte per l’emergenza Covid-19, in un’intervista a la Repubblica, il quale – nell’apprestarsi a concludere la missione – dice anche che “adesso si tratta di far ripartire il Paese, trasformando il rilancio economico e sociale in un’occasione per disegnare il futuro e tenendo a mente una cosa fondamentale: i costi inevitabili e altissimi che dovremo affrontare per questa crisi possono, anzi debbono, essere trasformati in investimenti”.
Secondo Colao i campi concreti di intervento sono molti, “a partire proprio da una radicale trasformazione della pubblica amministrazione attraverso le tecnologie digitali” per farla diventare “un alleato dei cittadini e delle imprese” e proprio con la digitalizzazione “si possono eliminare molti elementi di burocrazia difensiva o oppressiva che a volte vengono giustamente lamentati, per esaltare invece gli elementi di servizio”. Non solo tecnologia, però, perché “molti interventi che raccomandiamo richiedono semplificazioni di norme, non cambiamenti di policy, ma proprio semplificazioni”. In Italia, conclude il capo della task force Covid-19, “c’è una stratificazione di norme e complicazioni quasi geologica”.
Speriamo bene, in tanti prima di lui c’hanno vanamente tentato. La burocrazia è il male assoluto della nostra Italia. Sconfiggerla o superarla fin qui è stata impresa titanica. Forse è la volta buona, per cominciare finalmente ad assomigliare a quel mondo occidentale che molto prima di noi ha semplificato, innovato. In quanto alla tecnologia, la crisi in corso dimostra che al di là dei ragionamenti sociologici e filosofici pur degni di considerazione è diventata materia indispensabile, col cerchio dei fruitori da allargare per diventare a portata di tutti e di poterla fruire senza far ragionamenti di tasca. Insomma la vera scommessa diventa l’Italia del futura, che abbatte muri a colpi di click.