L’affluenza femminile alle urne fu molto alta. Al Nord votò il 91,3% degli uomini e il 90,3% delle donne; al Centro l’89,7% degli uomini e l’88% di donne; al Sud, 84,8% uomini e 86,2% donne; in Sicilia, l’84.8% di uomini e l’86,2% di donne; in Sardegna: l’84,4% di uomini e l’87,3% di donne.
“Le schede che ci arrivano a casa e ci invitano a compiere il nostro dovere, hanno un’autorità silenziosa e perentoria. Le rigiriamo tra le mani e ci sembrano più preziose della tessera del pane. Stringiamo le schede come biglietti d’amore. Si vedono molti sgabelli pieghevoli infilati al braccio di donne timorose di stancarsi nelle lunghe file davanti ai seggi. E molte tasche gonfie per il pacchetto della colazione. Le conversazioni che nascono tra uomo e donna hanno un tono diverso, alla pari.”, scriveva la giornalista radiofonica Anna Garofalo* per immortalare il ricordo di una giornata memorabile.
Quel 2 giugno del 1946 non si trattò di “una gentile concessione”: le donne il voto se l’erano conquistato durante la guerra, reggendo il fronte interno, occupandosi della famiglia, lavorando al posto degli uomini come operaie, impiegate e professioniste; se l’erano conquistato essendo parte attiva della guerra partigiana. Tante le ‘staffette’ che misero a repentaglio la loro vita e quella dei propri cari in nome della Libertà.
La voglia di voltare pagina, di lasciarsi alle spalle le brutture e la miseria della dittatura, di ricostruire sulle macerie della guerra, era tanta: ovunque si discuteva e il risultato fu la elezione di 21 donne su 226 alla Costituente.
“La confidenza con Montecitorio è una Il 2 giugno del 1946 le donne si prendono la storia: possono votare ed essere votate.
conquista più difficile ancora. Me ne vado su e giù per il transatlantico, rispondo alle domande dei giornalisti curiosi, mi siedo sulle poltrone disposte ai lati, leggo i giornali in sala di lettura e non mi azzardo ad allontanarmi. Mi dà l’impressione di trovarmi in un labirinto e mi sento di nuovo una ragazza di campagna. Sono molto tesa quando entro per la prima volta nell’aula della Camera. Sento gli sguardi degli uomini su di me. Cerco di osservare gli altri per liberarmi dal senso di disagio. Lentamente entrano i deputati eletti nelle liste di quindici partiti: li guardo attraverso l’emiciclo, prendere posto secondo una geografia politica molto rigida. […] Ci sono due porte d’ingresso in aula: una a sinistra, una a destra. I compagni mi hanno avvertito di non sbagliare per non trovarmi mescolata a ‘reazionari politici’ e tradire l’ideale. Io avevo già sbagliato: ho attraversato l’emiciclo e mi sono seduta nel terzo settore a sinistra, terzo banco.”, Bianca Bianchi, insegnante, eletta all’Assemblea costituente con il Partito Socialista; sostenne diversi interventi in merito alla scuola, alle pensioni e all’occupazione. In particolare si ricorda il suo intervento per il riconoscimento giuridico dei figli naturali.
Tutte vissero il ruolo a loro affidato con grande emozione e forte senso di responsabilità: Adele Bei, casalinga, eletta con il Partito Comunista, sostiene in Assemblea la parità tra uomo e donna. Laura Bianchini, insegnante e giornalista pubblicista, eletta con il partito della Democrazia Cristiana, sostiene interventi in merito all’educazione e in favore della scuola pubblica. Ricopre inoltre l’incarico di segretaria della Commissione Istruzione e Belle Arti. Elisabetta Conci, insegnante, eletta con il partito della Democrazia Critiana, è membro della Commissione dei 18, con il compito di coordinare gli statuti speciale regionali di autonomia con la Costituzione. Maria De Unterrichter Jervolino, insegnante, eletta con il partito della Democrazia Cristiana, affianca De Gasperi nella Commissione per i Trattati Internazionali e per l’elaborazione di un accordo con l’Austria sull’Alto Adige. Inoltre fa parte della Sottocommissione d’inchiesta per la riforma della scuola. Filomena Delli Castelli, insegnante, eletta con il partito della Democrazia, in Assemblea interviene in particolare sui temi legati alla famiglia. Maria Federici Agamben, insegnante, eletta con il partito della Democrazia Cristiana, è membro della Commissione per la Costituzione e membro della Terza Sottocommissione (diritti e doveri economico-sociali). Nadia Gallico Spano, giornalista, eletta con il Partito Comunista, in Assemblea interviene in particolare sui temi legati alla famiglia. La sua iniziativa più conosciuta è l’organizzazione, in collaborazione con la Croce Rossa e il Comune di Roma, dei cosiddetti “treni della felicità”, convogli che trasportarono 70.000 bambini meridionali rimasti orfani nelle famiglie del Nord Italia. Angela Gotelli, insegnante, eletta con il partito della Democrazia Cristiana, fa parte della Commissione dei 75 per la redazione del testo costituzionale e fa parte della Prima Sottocommissione sui diritti e doveri dei cittadini. Interviene inoltre sul potere giudiziario e sul diritto delle donne di accedere agli alti gradi della magistratura. Angela Guidi Cingolani, ispettrice del Lavoro, eletta con la Democrazia Cristiana, interviene nella discussione della legge, poi ratificata nel 1950, sulla “Tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri”, un deterrente contro licenziamenti e penalizzazioni nei confronti delle donne in maternità. Nilde Iotti, insegnante, eletta con il Partito Comunista, fa parte della Commissione dei 75, intervenendo in favore della famiglia e dell’emancipazione della donna; è membro della I Sottocommissione, in cui si batte per l’affermazione del principio della parità tra i coniugi, del riconoscimento dei diritti dei figli nati fuori dal matrimonio e delle famiglie di fatto. Teresa Mattei, insegnante, eletta con il Partito Comunista, è Segretaria dell’Ufficio di Presidenza. Angelina Merlin, insegnante, eletta con il Partito Socialista, è membro della Commissione dei 75 e della III Sottocommissione, dove sostiene il dovere dello Stato di garantire a tutti i cittadini il minimo necessario all’esistenza, per assicurare ad ogni individuo il diritto di crearsi una famiglia. Si esprime anche a favore del diritto di proprietà garantito dallo Stato e accessibile a tutti i cittadini. Angiolina Minella Molinari, insegnante, eletta con il Partito Socialista, non interviene ma presenta insieme ad altri diverse interrogazioni. Rita Montagnana, artigiana e giornalista pubblicista, eletta con il Partito Comunista, non interviene ma presenta insieme ad altri diverse interrogazioni. Maria Nicotra Verzotto, crocerossina e dirigente ACLI, eletta con la Democrazia Cristiana, fa parte della commissione parlamentare d’inchiesta sulla miseria in Italia e di vigilanza sulle condizioni dei detenuti. Si batte inoltre per la tutela fisica, per le condizioni economiche delle lavoratrici madri e per il controllo della stampa destinata all’infanzia e all’adolescenza. Teresa Noce, sindacalista e giornalista pubblicista, eletta con il Partito Comunista, è membro della Commissione dei 75, dove da un importante contributo all’art. 3 della Costituzione, con l’inserimento della frase “Tutti i cittadini […] sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso”, base giuridica per il raggiungimento della piena parità di diritti tra uomo e donna. Ottavia Penna Buscemi, sindacalista, giornalista pubblicista, eletta con Fronte dell’Uomo Qualunque, in Assemblea non interviene ma presenta insieme ad altri diverse interrogazioni. Il suo partito la candida a Presidente della Repubblica, carica poi ottenuta da Enrico de Nicola. Elettra Pollastrini, funzionaria di partito, eletta con il Partito Comunista, non interviene ma presenta insieme ad altri diverse interrogazioni. Maria Maddalena Rossi, chimica e giornalista pubblicista, eletta con il Partito Comunista
è membro della Commissione per i trattati internazionali. In questo ambito interverrà in merito all’approvazione del Trattato di pace fra l’Italia e le potenze alleate firmato a Parigi il 10 febbraio 1947. Si adopera inoltre per il riconoscimento della parità femminile sia nella famiglia che nel mondo del lavoro e sostiene il diritto delle donne di accedere e di partecipare all’amministrazione della giustizia in campo sia civile che penale. Vittoria Titomanlio, insegnante, eletta con la Democrazia Cristiana, in Assemblea interviene in difesa dell’autonomia regionale come espressione di libertà e democrazia e a sostegno della pubblicazione da parte dei giornali delle rettifiche di notizie su persone di cui sia stata lesa la dignità.
* Anna Garofalo dal settembre del ’44, e per gli otto anni successivi, si era occupata, da un punto di vista femminile, dei nuovi temi dell’emancipazione in una trasmissione intitolata “Parole di una donna”.