Per i primi vent’anni di storia repubblicana la norma costituzionale sulle regioni a statuto ordinario era rimasta inattuata: non era bastata l’approvazione parlamentare della legge 10 febbraio 1953, n. 62, di attuazione del titolo V della Costituzione, in materia di regioni ed enti locali: proposta con un disegno di legge firmato dal ministro dell’interno Mario Scelba, era la prima legge che tentava di attivare i relativi organismi.
Nell’illustrare la volontà di superare lo stallo in cui l’attuazione di quella legge era caduta, “il senatore Pieraccini rispose, restando su un terreno prettamente politico, che «l’intento era quello di eliminare le contraddizioni ormai palesi tra la realtà politico-sociale di oggi, l’autonomia regionale e la vecchia legge Scelba», rivedendo la disciplina da questa dettata (oltre a regolare alcuni profili dell’avvio finanziario della riforma regionale)”
L’articolo 17 della nuova legge delegava il governo italiano ad emanare decreti legislativi per regolare il passaggio delle funzioni dal Governo alle regioni. Tali decreti, 11 in tutto, furono emanati entro il 15 gennaio del 1972. La norma fu poi abrogata dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Il 7 giugno 1970 si aprivano le porte delle sezioni elettorali per le prime elezioni dei Consigli regionali nelle Regioni a statuto ordinario: il primo grande passo costitutivo delle Regioni fu affidato agli elettori.
Il 7 e l’8 giugno si svolsero le prime elezioni regionali anche in Campania. A vincerle fu la Democrazia Cristiana che sfiorò il 40 per cento dei suffragi, quasi il doppio del Pci che si fermò al 21%.A Napoli la Democrazia Cristiana mostra un netto recupero (+3,8) rispetto alle politiche del 1968, cresce anche il Movimento Sociale (+3,16%) mentre rimane sostanzialmente stabile il Partito Comunista (-0,19%). Il democristiano Carlo Leone, dopo una lunga trattativa tra i partiti di centro sinistra, il 26 novembre è eletto presidente della Giunta regionale con 32 voti (25 DC e 7 PSI). Dopo pochi giorni, il 30 novembre, si insedia anche il primo governo della Campania formato da 10 assessori. Galileo Barbirotti del Partito Socialista Italiano è eletto presidente dell’Assemblea regionale. In quel tempo il presidente veniva eletto dal Consiglio regionale. Il primo a ricevere quest’incarico fu Carlo Leone della Dc che durò in carica un solo anno. Lo sostituì Nicola Mancino, un altro anno. A seguire Alberto Servidio, sempre in carica per dodici mesi. Infine, per un biennio, Vittorio Cascetta, padre di Ennio, che poi sarà assessore regionale con Antonio Bassolino. Nei primi cinque anni di legislazione regionale, una bella turbolenza: ben quattro presidenti.