La Guardia di Finanza di Firenze ha sequestrato beni per 2,5 milioni di euro agli amministratori di un’impresa che gestiva distributori di carburante accusati di un’evasione fiscale di oltre 12 milioni di euro. Il provvedimento del Gip del tribunale del capoluogo toscano e’ stato eseguito su richiesta del pm titolare delle indagini in diversi centri della regione. I sigilli sono stati posti a beni mobili e immobili di proprietà o nella disponibilità delle persone accusate di aver evaso l’Iva con fatture false tra il 2014 e il 2017.
La frode era stato organizzato per consentire a una società a responsabilità limitata con sede nell’hinterland fiorentino, titolare di distributori stradali di carburante nelle province di Firenze, Arezzo e Prato, di acquistare il carburante dall’estero in totale evasione dell’imposta sul valore aggiunto. Queste imprese – localizzate nelle province di Milano, Roma, Napoli, Salerno e Reggio Calabria – sono risultate, in parte fallite, in parte operanti in settori commerciali totalmente diversi da quello della commercializzazione di prodotti petroliferi e nella titolarità di persone già coinvolte in analoghe frodi fiscali, ovvero, in taluni casi, in indagini per riciclaggio e associazione a delinquere, anche di stampo mafioso.
Le Fiamme Gialle, oltre alla denuncia di tre persone hanno sequestrato conti correnti bancari, denaro contante, quote societarie di istituti di credito, oltre a tre auto di grossa cilindrata ed una villa del valore commerciale di oltre 700 mila euro.