Non ci sono fuochi non c’è l’atmosfera di sempre. Ma Sant’Antonio è Sant’Antonio, anche col distanziamento, le mascherine e i ragazzi della Protezione Civile. Anzi l’atmosfera è ancora più bella nel Convento dei Frati Minori, che ha per guardiano un simpaticissimo filippino e per riferimento Padre Michele Alfano, parroco Corpo di Cristo.
Ore 12, accade il miracolo laico della fede. Il celebrante arriva in stampelle, si siede nei pressi dell’altare e prima di iniziare la messa si presenta: “Mi chiamo padre Michele Fusco, scusatemi se sono claudicante e ho qualche problema, ma a Nocera e a Sant’Antonio sono cresciuto in tutti i sensi, sono passati tanti anni da quel periodo, desideravo fortemente tornarci, anche in queste condizioni. Ricordo quando mi accolsero Padre Giovanni e Padre Guglielmo. Ricordo Padre Francesco, oggi vescovo, Padre Paolo, Padre Raffaele e il nostro Padre Michele di oggi”. Ribelle dicono di lui da giovane, passò da frate a sacerdote, da tantissimi anni è parroco di San Giovanni Battista a Striano.
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Celebra forzatamente da seduto, si regge sulle stampelle nel momento pre-eucaristico, poi torna a sedersi. Al Padre Nostro, fa capire che è più spontaneo invocare dicendo Papà Nostro. Il segno della pace non si può scambiare ma lui dice scambiatevi uno sguardo di pace. Semplicemente, unico.