“I porti aperti hanno salvato vite, i porti chiusi hanno condannato a morte migliaia di persone”. A dirlo in Senato non è Carola Rackete ma Matteo Salvini che per errore, come dice qualcuno, ha detto la verità. Salvini si è poi corretto spiegando “Qualcuno rimpiange la schiavitù, non sono io a rimpiangere la schiavitu’. Qualcuno vorrebbe migliaia di schiavi”. Matteo Salvini, segretario della Lega, lo dice nell’Aula del Senato dopo l’informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ribattendo alle proteste che si levano dai banchi della maggioranza quando sostiene che con i “porti aperti” ci sono stati “migliaia di morti”.
La cosa più divertente sono gli applausi sperticati dei senatori della Lega che seguono davvero come un gregge il loro capo. L’intero intervento di Salvini è stato un affastellarsi di non sequitur: “Tutta Europa sta aiutando il personale sanitario, dovreste avere vergogna per aver bocciato per medici e infermieri il bonus che spetterebbe loro, per mesi avete parlato di eroi e poi neanche un euro”, ha detto nonostante non sia vero. “I cinesi ci hanno contagiato e gli compriamo anche i monopattini? Non sta né in cielo né in terra”, ha continuato. E infine: “La ministra se lo monti in casa sua un bel cubetto di plexiglass, ma lasci stare i nostri figli”. Il ministero dell’Istruzione ha mollato l’idea del plexiglass da una settimana. Il lapsus di Salvini oggi in Senato è documentato anche sul sito di Palazzo Madama: