Giovanni Battista è l’unico santo, insieme a Maria, la Madre di Dio, di cui festeggiamo la nascita e non solo la morte. È un gesto di considerazione verso colui che Gesù stesso definirà il più grande fra i nati di donna.
Giovanni Battista non ha compiuto nessun miracolo nel corso della sua vita terrena, come d’altra parte Maria santissima, ma tutto nella sua storia personale ha dello straordinario.
Già la sua nascita esce dalla normalità delle vicende umane. Suo padre resta muto per tutto il tempo della gravidanza della moglie già avanti con l’età e recupera la parola solo otto giorni dopo il parto di Elisabetta.
Zaccaria, come tutti i discendenti di Levi, una delle dodici tribù di Israele, apparteneva all’ordine sacerdotale. Di solito se ne stava a curare le sue proprietà nel Sud, ma due volte l’anno, una delle quali a fine settembre, si recava a Gerusalemme, dove con i suoi compagni della classe di Abìa, prestava il suo servizio nel tempio.
Fra le altre incombenze c’era quella di presentare l’offerta dell’incenso nel pomeriggio. Non era un compito gravoso e andava estratto a sorte; quel giorno toccò a lui. Dall’altare dove si bruciavano gli animali offerti in sacrificio egli doveva salire i dodici gradini che introducevano nella sala detta il “Santo” separato dall’esterno da un velo: lì si trovava l’altare dei profumi in legno di acacia rivestito di ori. Ma quel giorno, dopo avere compiuto il suo rito, il sacerdote Zaccaria non esce subito dal “Santo” e, quando finalmente si fa vedere al popolo in attesa nell’atrio, tutti capiscono che nel tempo in cui egli se ne stava ritirato doveva essere successo qualcosa di strano, perché l’ormai anziano Zaccaria non poteva più parlare ed era costretto ad esprimersi a gesti.
Un angelo gli era apparso e gli aveva dato un annuncio. La sua preghiera insistente di avere un figlio era stata esaudita ed egli avrebbe dovuto chiamare Giovanni il bambino che sarebbe nato. Da parte sua Giovanni sarebbe stato grande davanti al Signore, temperante in tutto e pieno di Spirito santo. Il suo compito sarebbe stato quello di preparare al Messia un popolo ben disposto.
La Chiesa con la celebrazione della natività di Giovanni il Battista vuole indicare lo stretto nesso che intercorre fra il Salvatore e il suo Precursore. Nel primo incontro con Gesù ancora nel grembo della madre sua, Giovanni, anch’egli ancora nel grembo di Elisabetta, esulta di gioia. A lui è affidato il compito di preparare gli animi all’incontro con il Salvatore, preparare la sposa da presentare allo sposo, disporre l’animo dei discepoli a seguire il Maestro che deve crescere mentre egli deve diminuire. La sua testimonianza è decisa e irrevocabile : “Io non sono il Cristo…Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete,
uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo”.(Gv 1,20, 26-27). Verrà il momento in cui lui stesso lo indicherà ai suoi discepoli: “Ecco l’Agnello di Dio…”.(Gv 1,29)
Il brano del vangelo di Luca ci fa assistere con senso di stupore a questa nascita miracolosa, al commento meravigliato della gente della Giudea montagnosa, e alla sorpresa quando si tratta di dare il nome al fanciullo, nel momento della circoncisione, ottavo giorno dalla nascita. Elisabetta dice apertamente:“Giovanni è il suo nome”. Si pensa che si tratti di demenza…Vogliono sentire il parere del padre Zaccaria, ancora nella sua mutevolezza. Egli scrive su una tavoletta: Il suo nome è Giovanni – dono di Dio. Allora si verifica qualche cosa di straordinario. Zaccaria riprende la parola e canta il suo canto di lode, lui che era muto ora canta: “Benedetto il Signore, Dio di Israele…” (cfr Lc 1, 68-79 >>> Preghiere del mattino e della sera).
Giustamente, la gente dinanzi a queste manifestazioni della potenza dell’Altissimo, si chiede: “Che sarà mai questo bambino?” Oggi, possiamo rispondere: Sarà la voce che invita a penitenza, sarà il martire che paga con la sua vita la fedeltà alla missione affidatagli.
La sua nascita, che precede di poco quella del Salvatore, è salutata con sentimenti di gioia da tutta la Chiesa. La sua grandezza è proclamata dal Signore. “Io vi dico: Tra i nati di donna non ce n’è uno più grande di Giovanni!” (Lc 7,28)
Ogni illuminato dalla grazia del battesimo dovrebbe sentire come propria la missione di preparare la via del Signore nella sua anima e in quella di quanti incontrerà nella vita. Giovanni ci indica la via: Fedeltà ai doni di Dio e profonda umiltà.
Significato del nome Giovanni : “il Signore è benefico, dono del Signore” (ebraico)