Scafati – “Il silenzio assordante del sindaco” e la parabola di Grimaldi. Scafati. Non si fermano i commenti post Consiglio comunale. Dopo le prime impressioni a caldo, torna sull’argomento il capogruppo dei Democratici e Progressisti Michele Grimaldi che attraverso una nota stampa dichiara: “Sono passate più di 24 ore dall’ultimo Consiglio comunale, sospeso perché la maggioranza non aveva più i numeri per continuare.”
“Dopo il triste e volgare spettacolo prodotto – con il Sindaco che invita quattro dei suoi consiglieri ad andare a sedere tra i banchi dell’opposizione e a far dimettere il loro assessore di riferimento – ci saremmo aspettati da parte di Salvati parole pubbliche: di scusa, e di chiarezza. E invece, come al solito, solo un assordante silenzio.
Magari tra qualche ora apparirà qualche nuova foto sul profilo social del Sindaco, di una nuova lampadina sostituita in uno dei tanti lampioni spenti, o di un rappezzo di asfalto in una delle miriadi di buche che costellano le nostre vie cittadine: il tutto descritto come una grande opera, tipo l’inaugurazione del ponte di Brooklyn.
Ma nel frattempo, stanotte, tanti cumuli di rifiuti abbandonati in ogni dove lungo della nostra città si sono trasformati in incendi, in un mix drammatico di inciviltà ed esasperazione.”
Scafati – “Il silenzio assordante del sindaco” e la parabola di Grimaldi
La parabola di Grimaldi: “Nel quarto secolo, a Ravenna, un servitore annunciò all’imperatore Onorio che Roma era perduta.
A questa notizia, pensando stesse parlando del gallo che stava accarezzando e chi si chiamava proprio Roma, egli rispose: “Ma come! Se ha appena mangiato dalle mie mani!”
Allora il servitore spiegò che stava parlando della città di Roma, perita per mano di Alarico.
E l’imperatore allora, con un sospiro di sollievo, disse: “Amico, temevo che il mio pollo Roma fosse morto!”.
Immaginiamo, purtroppo, che in queste ore i dialoghi tra il Sindaco di Scafati ed il Presidente del Consiglio comunale si stiano svolgendo esattamente così.”