La fusione? Siamo seri, a Nocera Superiore la vogliono in pochissimi, a Nocera Inferiore fanno finta di volerla, per evidente complesso di superiorità mal riposta. Non ci sono basi, quelli di SI a dispetto dei santi e martiri aspirerebbero alla nascita del NO. Intelligenti e furbi si credono, se sorgesse il NO, sorgerebbero risibili rintocchi di referendum. Invece no, anzi si, anzi forse: quelli di Noc Sup non cadono nel tranello, il NO santificherebbe il possibile referendum. Noc Inf, assieme a qualche scheggia impazzita di Noc Sup, vuole imporre il verbo, la maggioranza di Noc Sup non ha bisogno del referendum per opporsi, il problema è questo. L’unica arma del SI a tutti i costi è calare il referendum dall’alto, tentativo fatto già nel recente passato con consiglieri regionali sia del centro-sinistra e del centro-destra (Amabile e Di Scala), sarebbe autogol clamoroso, con la sponda dei professionisti della fusione (studi di fattibilità sui 50mila euro). In sintesi: IATUVENN, pensate ai problemi alle due Nocera, che sono fin troppi. Uguali ma diversi, uniti ma non fusi, insieme ma con le dovute separazioni, altrimenti riportiamo in vigore Nocera de’ Pagani, solo che tale eventualità ai filosofi di Nofi Bassa e Portaromana non interessa: loro ragioni per interessi molto ma molto particolari…Quindi ai microfonati della fusione che vivono, con tutto il rispetto a Roma e a Salerno, non diciamo NO, semplicemente ME NE FREGO. Con gesto dell’ombrello da esibire se a settembre fosse eletto in Regione qualche loro affine: absit iniuria verbis.
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