Riapre venerdì 3 luglio il Parco della Gaiola grazie ad un protocollo d’intesa tra il Comune di Napoli, il Parco Sommerso di Gaiola, ente gestore del Parco, l’Autorità Portuale ed i Carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio Culturale. Un protocollo che permette di rispondere agli obblighi di questo sito che è da una parte una spiaggia balneare dall’altra un sito culturale, e anche un’Area naturale protetta.
Al Parco Sommerso, riserva marina dello Stato dal 2002 e luogo della “cultura” dal 2004 al pari di altri musei e parchi archeologici italiani, sarà consentito l’accesso su prenotazione attraverso l’App scaricabile dal sito https://www.areamarinaprotettagaiola.it/prenotazione, linkato anche sul sito istituzionale del Comune.
Questa stessa App è resa disponibile dall’ente gestore parco, diretto da Maurizio Simeone, anche per l’accesso all’area di balneazione pubblica ospitata all’interno del Parco Sommerso di Gaiola in zona B di riserva generale.
Ci si potrà prenotare per accedere alla spiaggia fino ad un massimo di 75 persone in presenza contemporanea per ogni turno, che sono previsti dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, il Parco chiuderà alle ore 19.00.
Nel protocollo d’intesa che l’Ente gestore insieme al Comune di Napoli e all’Autorità Portuale hanno stilato si contemplano tutte le normative previste. Si definisce modalità di comportamento idoneo in nome della tutela e del rispetto degli ecosistemi naturali. I cittadini dovranno rispettare:
– il divieto di introduzione nell’area di vuoti a perdere di qualsiasi genere
– il divieto di abbandonare rifiuti di qualsiasi genere nell’area
– l’obbligo per i fumatori di dotarsi di appositi portacicche portatili.
LETTERA APERTA PER LA GAIOLA
La Gaiola comunque non è solo una spiaggia. Ma un luogo unico che unisce la bellezza del mare alla presenza di reperti archeologici, un luogo di natura da proteggere. Per ricordare e rilanciare questo sito cinquanta persone influenti della cultura, dal direttore del MANN Paolo Giulierini al direttore del Tesoro di San Gennaro Paolo Jorio, a Fabio Pagano, direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, a diversi professori universitari hanno firmato una lettera aperta intitolata “quel cambio di paradigma per salvare la Gaiola”, proprio per aiutare e sensibilizzare alla fruizione consapevole di un luogo unico dal punto di vista storico, archeologico e paesaggistico.