Accetta
la trapunta d’oro
di questo mio parlarti
trifoglio che trasemino
nel buio
cagione occulta
con cui salgo all’origine
dei tempi.
Prendi quel fuoco debole
che media
tra lo sfascio
ed il raggiunto
cospargine la cenere
sui giorni
gorgoglia
nel camoscio fatto culla
come un’acqua.
Ma non pretendere da me
che io soggioghi
il torto del tuo niente
in uno slancio.
Siamo nel vuoto.
Nel limite di guardia
della resa.
E contro i guasti del deluso
appena un apice di sconto
prende forma.