La lunga marcia dell’assegno unico e universale per i figli segna una tappa che autorizza ad avere qualcosa in più di una speranza. La Camera ha infatti approvato il disegno di legge-delega (noto come Del Rio-Lepri dai nomi dei deputati che nel 2018 hanno preso l’iniziativa parlamentare) in virtù del quale il governo dovrà istituire l’assegno e una serie di altre misure per favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l’occupazione, soprattutto femminile. L’approvazione è avvenuta praticamente all’unanimità, con una sola astensione e nessun voto contrario. E questo è un evento nell’evento.
Il provvedimento viene da lontano. Il Forum delle associazioni familiari si batte per l’assegno unico da anni, con una tenacia che non è mai venuta meno di fronte ai continui rinvii e alle promesse non mantenute. Adesso la misura viene a inserirsi nella strategia complessiva che il Governo ha recentemente elaborato nel cosiddetto Family Act, di cui l’assegno rappresenta uno dei pilastri principali. Ma in sede parlamentare c’è stato il concorso di tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, e questo clima collaborativo induce a ipotizzare che il definitivo passaggio in Senato possa essere rapido e positivo. Dopo di che l’esecutivo avrà dodici mesi di tempo per esercitare la delega ricevuta dalle Camere, che hanno anche fissato i criteri a cui i decreti legislativi di attuazione dovranno attenersi.
Ogni mese le famiglie ricevevano un assegno per ciascun figlio dalla nascita fino ai 21 anni. L’assegno unico e universale è un aiuto soprattutto alle famiglie numerose visto che dal terzo figlio è prevista una maggiorazione dell’importo.
L’ammontare della cifra dell’assegno unico oscilla tra i 200 ed i 250 euro mensili ma molto dipenderà dalla riforma fiscale perché l’obiettivo è quello di “riordinare, semplificare e potenziare” le misure già esistenti a sostegno dei figli a carico, in particolare eliminare le molte detrazioni attualmente esistenti ed evitare che alcune famiglie possano rimetterci con la nuova misura.
Sarà superiore la cifra per le famiglie che hanno figli disabili, quantificata tra il 30% ed il 50% in più dell’importo base. Ovviamente la modulazione della somma sarà stabilita sulla base della condizione economica del nucleo familiare (ISEE) e tenendo conto dell’età dei figli a carico.
L’erogazione dell’assegno decorre dal settimo mese di gravidanza, mentre per i maggiorenni a carico sarà dato “a determinate condizioni” e fino al compimento del ventunesimo anno di età, con possibilità di corresponsione dell’importo direttamente al figlio.