Chi, dove, con chi e per cosa ? Le imminenti regionali solleticano tali interrogativi ma intanto soffrono di illusionismo, l’ultimo stadio della politica sparita, il trucco del prestigiatore furbastro, il trucco c’è e si vede, funziona solo per portare a casa voti, tra tavolino delle tre carte e coniglio che spunta dal cilindro.
Cambi di casacca impressionanti, passaggi irrazionali e per nulla politici, al meno il vecchio e super datato Trasformismo aveva una certa ideologia alla base. Dopo la fase del “confusionismo” ecco l’illusionismo. Sapete alla radice cosa c’è ? Solo interessi personali, riposizionamenti, speranze future per ulteriori candidature, incarichi, benefici familiari eccetera eccetera.
Assistiamo a una vera e propria mortificazione della politica, ridotta ad ammucchiata di liste e listarelle senza alcun senso logico o ideologico, messe in piedi solo per ammuinare, togliere qualche voto all’avversario e contarne qualcuno in più dalla propria sponda.
L’Italia post Tangentopoli si era illusa di poter cancellare con il colpo di spugna e di galera il malcostume, ci furono persino tentativi di cambiare il sistema politico a colpi di nuove leggi elettorali. Tutto vana, oggi manco l’illusione esiste più. Trionfa l’illusionismo.
La verità riguardo al mondo, disse, è che tutto è possibile. Se voi non lo conosceste fin dalla nascita e pertanto non lo aveste purgato della sua bizzarria, vi apparirebbe per quello che è, un cilindro truccato in uno spettacolo di illusionismo, un sogno febbrile, una trance popolata di chimere senza simili e senza precedenti, un carnevale itinerante, un circo ambulante la cui destinazione finale, dopo molte soste in molti campi fangosi, è ineffabile e imperscrutabilmente rovinosa.