Si sta indagando sulla dinamica dell’accaduto, per comprendere se si tratti di un incendio doloso o di altra natura.
Le fasi della trasformazione industriale del pomodoro prevedono tempi brevi per prodotti che invece durano a molto. Anzitutto il lavaggio e la cernita dei pomodori, poi la scelta: il pomodoro è molto duttile e usato in varie forme: succo, passata e concentrati in scatola, pomodori pelati interi e non in scatola o vetro; pomodori non pelati; polpa ma anche sughi e ketchup. Tra le operazioni industriali ci può essere la triturazione, la scottatura (dove il frutto è sottoposto in riscaldamento), la raffinazione e poi la raccolta del succo e la eventuale concentrazione attraverso un processo di riscaldamento da 40° a 90°C. E infine c’è la procedura di confezionamento del prodotto ottenuto nelle varie forme, dalle scatole in latta classiche alle bottiglie di vetro fino ai tubetti per il concentrato.
Emerge l’inquietante possibilità che con l’incendio alla Romano c’entri in qualche modo il racket, con un preciso avvertimento insomma. Sui quotidiani odierni è ventilata tale ipotesi ma saranno le indagini a confermare oppure a smentire.