“Con orgoglio ho rivendicato la necessità sempre più stringente che i soldi dello Stato, e quindi dei cittadini, fossero utilizzati per dare risposta a quelli che sono i reali ed effettivi bisogni di salute della popolazione. Ho sempre ritenuto inaccettabile che vi fosse il pagamento di prestazioni mai erogate, spreco di denaro dei cittadini, a favore di strutture private, senza una oggettiva risposta ai bisogni di salute di tutti noi”. Così il deputato campano del Movimento 5 Stelle Nicola Provenza.
“Per questo motivo – aggiunge Provenza ad Adnkronos – ho combattuto a lungo fino a vedere approvato un emendamento a mia prima firma al Decreto Rilancio, con il risultato di correggere le storture createsi nel rapporto tra sanità pubblica e privata in riferimento alla gestione dell’emergenza Covid, garantendo in tal modo il pieno rispetto dell’art. 32 della Costituzione ed un uso appropriato delle risorse”.
“Apprendere – prosegue – che dopo tre mesi di indagini, la Guardia di Finanza ha scoperto un danno erariale di quasi 20 milioni di euro, cioè di soldi pubblici finiti nelle casse di 56 cliniche private, pur non avendo ricoverato pazienti e prestato cure, mi conferma la legittimità di questa battaglia politica, ma soprattutto l’inefficienza di una amministrazione regionale che ha danneggiato ulteriormente il bilancio di una sanità pubblica già al collasso per favorire interessi privati a danno del diritto alla salute dei cittadini”, conclude il deputato pentastellato.