Il consigliere comunale Senise Califano della lista “Roccapiemonte verso il futuro”, in ordine alla problematica della assenza di acqua pubblica, in particolare nelle ore serali, comunica quanto segue.
L’annoso problema dell’erogazione dell’acqua pubblica, nel territorio del Comune di Roccapiemonte, persiste ancora, non si sa quando terminerà e se il dilemma sarà definitivamente risolto.
L’interruzione dell’acqua pubblica inizia nell’ estate dell’anno 2017, quando l’amministrazione del dott. Pagano si è insediata al comune di Roccapiemonte, tanto da emettere diverse ordinanze di sospensione della erogazione dell’acqua potabile, per diversi mesi, nelle ore notturne, precisamente dal 07.07.2017 e sino ad oggi.
Solo a metà mese di ottobre 2017, a distanza di circa 6 mesi, la giunta municipale con delibera n.140 del 13.10.2017, si preoccupava della mancanza di erogazione dell’acqua potabile, autorizzando una società per riscontrare le problematiche della mancanza di erogazione dell’acqua pubblica, presso l’acquedotto Comunale. La società stabiliva che la tubazione di approvvigionamento idrico dell’Ausino, gestito da Gori, non emetteva acqua ed il misuratore installato risultava fermo, cosa già nota al comune.
Con determina nr.257 del 21.12.2017, il Comune aggiudicava l’appalto dei lavori di “Ripristino funzionale del pozzo” per l’importo di euro 95.504,56, il cui totale veniva strappato da diverso utilizzo delle risorse disponibili. Successivamente a tali lavori, del terzo pozzo, con altre due determini, venivano spese altre somme, per importo pari a 20mila euro, per lavori di prolungamento e sistemazione del pozzo. Ad oggi la situazione non è cambiata tanto è vero che il sindaco continua, incessantemente, ad emettere le medesime ordinanze di sospensione idrica nelle ore serali, l’ultima è valevole ed in corso sino al 31 agosto 2020.
Nella seduta del consiglio comunale del 21 dicembre 2017, l’assessore Ferrentino Annabella evidenziava che la mancanza dell’erogazione del quantitativo di acqua era dovuto ad un taglio da parte dell’Ausino spa, mentre il Sindaco, nel successivo intervento, sottolineava che trattavasi di un problema atavico risalente nel tempo e che a breve il problema sarebbe stato risolto.
Sono trascorsi circa tre anni da quell’intervento di somma urgenza con una spesa superiore ai 110mila euro, ma il problema persiste ancora, anzi, oggi è peggiorato, non si conosce ancora come muoversi per regolarizzare la puntualità quotidiana dell’erogazione dell’acqua e soddisfare i cittadini di questo paese che con enorme sacrificio pagano puntualmente le corrispettive rate del consumo dell’acqua, senza ricevere un servizio efficiente. In questo periodo ho ascoltato solo lagnanze dei cittadini, i quali deplorano il ripristino del funzionamento dell’acquedotto, ma da parte di questa amministrazione assoluto silenzio, senza esternare il problema reale della distribuzione dell’acqua. Ho solo assistito ad annunci propagandistici sui social che hanno determinato il fallimento della distribuzione ai cittadini dell’acqua potabile.
In ultimo, a distanza di più di tre anni, di mancanza di acqua pubblica, viene emanato un verbale di delibera ove la giunta emette atto di indirizzo per apertura conto corrente bancario, per donazioni, per manutenzione acquedotto. Dopo l’assurdo e l’inefficienza, la botta in testa. Secondo voi, i cittadini, dopo aver regolarmente onorato il pagamento delle rate del consumo di acqua, che sono già esose, devono anche corrispondere somme per il quarto pozzo che alla fine non mungerebbe acqua perché come detto sopra il problema è a monte.
I soldi per la risoluzione del problema idrico dell’acquedotto ci sono ma non vogliono che si dirottano verso la comunità, ma verso altri settori che alla gente interessa poco.