Voucher per le imprese turistiche, la Camera di Commercio di Napoli commette un errore clamoroso, escludendo difatti migliaia di imprese ricettive extralberghiere come gli afittacamere e case vacanze imprenditoriali iscritte nel registro delle imprese. La denuncia è dell’Abbac. Il presidente Agostino Ingenito: “Correggano il bando prima di pubblicarlo entro il 27 agosto come annunciato o ricorreremo al Tar, sospendendo la procedura, sono errori imperdonabili e uno schiaffo a migliaia di imprese che sono regolarmente iscritte alla Camera di Commercio e come le altre strutture ricettive alberghiere hanno subito gravissime perdite a seguito dell’emergenza coronavirus. E cosi dopo la Regione Campania, che ha erogato un contributo una tantum alle imprese turistiche, consentendo ai soli alberghi la possibilità del cumulo con il precedente avviso pubblico, ed escludendo ingiustamente gli altri, ora anche la Camera di Commercio commette un clamoroso errore. L’ ente che detiene i registri imprese, nell’elencare i possibili beneficiari del voucher ha commesso un errore grave, eludendo che il codice Ateco 55.20 includi anche gli affittacamere che per la legge regionale 17 del 2001 di camere ne possono avere massimo sei mentre sul frontespizio della pagina internet della società camerale SiImpresa incaricata di gestire il bando, si fa riferimento al fatto che potranno concorrere alla richiesta del voucher aziende con un minimo di 10 camere. “Siamo al paradosso, faccio appello al buon senso del presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola, perché si accerti che i suoi uffici non pubblichino un errore cosi madornale che escluderebbe dal novero dei beneficiari migliaia di piccole imprese ricettive, regolarmente iscritte nel registro delle imprese e dunque aventi diritto di contributi simili – dichiara il presidente Abbac Agostino Ingenito – Siamo pronti ad incaricare i nostri legali per impugnare il bando qualora non si provveda prima della pubblicazione prevista il prossimo 27 agosto. Auspichiamo che sia stata una svista di un’improvvida manina che non ha competenze.
Abbiamo già subito gravi ingiustizie da parte della Regione Campania che oltre ad escludere a priori migliaia di attività integrative del reddito, come bed and breakfast e case vacanze, ha ingiustamente a nostro parere vietato agli affittacamere e case vacanze imprenditoriali di poter cumulare il contributo una tantum di cui è stato pubblicato da poche ore la graduatoria mentre ha concesso il cumulo agli alberghi. Le famiglie gestrici di micro imprese ricettive extralberghiere hanno concorso da anni al miglioramento dell’accoglienza ma sembra che in Regione Campania e in Camera di Commercio la parola affittacamere e micro impresa ricettiva sia un titolo che non esiste eppure hanno decine di consulenti ed esperti burocrati pagati dai contribuenti”.