Uno, due, tre rimpasti con contorno di dimissioni al gratin, non sono bastati per trovare la quadra. E’ stato necessario azzerare la Giunta, che significa ritirare le deleghe a tutti gli assessori a cominciare dal vicesindaco Fattoruso che fino a qualche mese fa sembrava intoccabile al pari del pluri delegato assessore Arpaia, candidato al Consiglio regionale con Fratelli d’Italia.
Il sindaco Salvati, in una nota apparsa ieri sul suo profilo Facebook, spiega la “tabula rasa” come un nuovo slancio della attività politica e amministrativa della sua squadra ma a quanto pare lo scetticismo circa le sue dichiarazioni ha avuto la meglio. Il Primo cittadino parla di una nuova fase politica e chiarisce che non si lascerà “condizionare dalle polemiche e dalle critiche sterili di chi vuole solo gettare fango su questa Amministrazione”.
Il “fango” di cui parla la massima autorità locale, arriva probabilmente da quanti, con le opposizioni in testa, hanno parlato di “vergogna”, “scandalo” e di necessarie “dimissioni” di Salvati, il quale ha azzerato il suo Esecutivo (dopo poco più di un anno dal suo insediamento) a ridosso del Consiglio comunale sul Bilancio, che si terrà proprio oggi 8 settembre 2020: coincidenze?
E’ bene ricordare che nell’ultima Assemblea cittadina, il Bilancio di previsione era tra i punti all’ordine del giorno ma non venne discusso. Rinviato per l’ennesima volta perché la maggioranza non avrebbe votato secondo indicazione? La domanda nasce spontanea.
La prima reazione è arrivata da Michele Russo di ‘Insieme per Scafati’: “Una pagina vergognosa che passerà alla storia essenzialmente per queste sceneggiate. In un anno solo trattative, balletti, via vai di assessori e deleghe. Nel mentre la città continua a sprofondare, loro a cominciare dal sindaco, primo responsabile di questo sfascio, vanno avanti senza vergogna.
A Russo fa eco Grimaldi, capogruppo dei Democratici e Progressisti in Consiglio comunale che senza troppi giri di parole parla di “vergogna inaudita”.
“Un sindaco costretto a ricattare la sua stessa maggioranza per nascondere i suoi fallimenti.”, tuona il segretario cittadino del Pd.
Anche Mario Catalano, candidato con ‘De Luca Presidente’ al Consiglio regionale, interviene: “In oltre 40 anni non mi è mai capitato di assistere a una cosa simile.”, e continua: “Che cos’è uno scambio? La promessa di un incarico in cambio dell’approvazione di un bilancio che è in discussione da 6 mesi?
Tutto questo mentre, ogni giorno, esponenti della maggioranza prendono le distanze dal centro destra e scelgono di sostenere De Luca alle elezioni regionali ormai imminenti.
Nessuna indicazione programmatica, nessun dibattito sulle scelte per la Città, solo scontro feroce per la gestione del potere.
È una vergogna. Smettetela!
Dimettiti Cristoforo, salva almeno la dignità.”
Convinto della sua scelta il sindaco ha annunciato di andare avanti per la sua strada, “consapevole e certo di aver agito, anche in questo caso, nell’interesse della collettività e per un rilancio dell’azione amministrativa”. Ma qual è la strada del sindaco? I cittadini non l’hanno ancora capito.
MARIA LOMBARDI