Salerno è protagonista nell’educazione per l’infanzia con una rete di asili nido e di servizi integrativi che la rendono un Comune virtuoso, tra i primi in Italia e il primo nel Mezzogiorno in termini di qualità dell’offerta socio educativa rivolta alla prima infanzia.
Grazie alle risorse proprie e all’aiuto finanziario della Regione Campania, guidata da Vincenzo De Luca abbiamo realizzato negli anni e con grande sacrificio un sistema capillare in grado di garantire la continuità di un progetto socio educativo rivolto alla prima infanzia e di supporto alle famiglie.
Un sistema che è cresciuto negli anni e che ha visto il settore politiche sociali, guidato dall’assessore Nino Savastano, impegnato nella costruzione di un servizio di qualità, diffuso sul territorio e aperto anche alle fasce sociali deboli, rivelatosi essenziale per l’educazione dei bambini e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei genitori.
“Dalla prima metà degli anni 90 – racconta l’Assessore alle Politiche Sociali, Giovanni Savastano – abbiamo immaginato, primo tra tutti il Presidente della Regione Campania,Vincenzo De Luca, la costruzione di un sistema pubblico di educazione per l’infanzia, perché crediamo che la politica debba occuparsi in primo luogo delle persone, dei loro diritti e del benessere di tutti a partire dai più fragili e vulnerabili. Il Comune di Salerno, perciò, ha deciso di investire ingenti risorse proprie su un servizio ritenuto fondamentale non solo per lo sviluppo dell’individuo ma anche per favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro delle donne agevolando il loro accesso al mercato del lavoro, migliorando così il sistema economico territoriale. È un tema al quale siamo stati sempre molto sensibili, in quanto l’assenza o i costi proibitivi dei servizi di conciliazione possono essere un ostacolo insormontabile per la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, con conseguenze negative sul reddito delle famiglie e quindi anche sulla condizione materiale dei figli. Oltretutto gli asili nido sono il primo luogo di socialità del minore al di fuori della famiglia di origine. Significa che può essere un’enorme occasione per ridurre il bagaglio di disuguaglianze che ereditano, loro malgrado, i bambini provenienti da contesti svantaggiati. Un’opportunità formativa unica, equa ed aperta a tutti. Ci siamo dati una linea politica chiara – aggiunge Savastano -, abbiamo investito, l’abbiamo perseguita e siamo sempre pronti ad integrare e rilanciare una sfida che sta dando risultati inimmaginabili riconosciuti da tutti”.
Salerno, con il suo 27,4%, si sta rapidamente avvicinando agli obiettivi fissati dal Consiglio di Lisbona, raggiungendo elevati standard qualitativi e collocandosi tra le prime città in ambito nazionale e la prima nel mezzogiorno in termini di asili nido e servizi integrativi, (spazio bambine e bambini, spazio giochi con le famiglie, pre e post accoglienza, luglio al nido, ecc).
Per i prossimi anni l’obiettivo sarà di ampliare la rete dei nidi e fornire risposte flessibili ai bisogni educativi dei bambini ed alle esigenze delle famiglie su tutta la nostra provincia, garantendo l’accesso a tutti i bambini 0-2 anni.
Senza dimenticare il concreto apporto all’incremento occupazionale sia per le numerose professionalità impegnate nei nidi comunali sia favorendo la conciliazione tra attività dedicate alla cura familiare e quelle lavorative delle famiglie.
Bisogna proseguire con la programmazione regionale messa in campo dal Presidente De Luca che in questi 5 anni è stata molto vicina ai territori e a noi amministratori ristoratori e sviluppare una forte sinergia tra comuni per realizzare progetti e azioni capaci di attrarre le risorse europee dedicate all’inclusione sociale e aumentare l’offerta e la qualità dei servizi per le famiglie.