Oggi 21 settembre è la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, la numero 27. Una ‘celebrazione’ nata per ricordare chi dimentica ma non per distrazione. Ricordare chi piano piano ridiscute tutto, la propria identità, quella degli altri, la funzionalità di ogni oggetto e poi dello stesso proprio corpo. Chi dimentica i propri figli, i propri mariti, i propri riti e addirittura come funzionino le proprie gambe o la propria lingua. Chi per una motivazione non ancora ben chiara si ritrova delle placche nel cervello che limitano la funzionalità di un organo essenziale per una vita ‘normale’. Un’occasione per ricordare una situazione, una malattia, una dimensione che si cerca sempre di tener nascosta, tra quattro mura, di ignorare e che almeno oggi si ha meno vergogna di raccontare. Un’occasione per stare accanto a chi vive ogni giorno questo dramma da accompagnatore e che diventa il protagonista più provato dello stesso dramma.
MA IL VECCHIETTO DOVE LO METTO
Un Cargiver è spesso solo. Almeno in molte situazioni. Almeno in Campania. O almeno in provincia di Napoli. Una volta, e si parla solo di qualche anno fa, c’erano luoghi come Villa delle Terrazze a Torre del Greco che era una RSA, residenza sanitaria assistenziale. Un fiore all’occhiello dell’Asl in cui si percepiva che essere di una certa età non voleva dire essere abbandonato. Aveva giardino, stanze grandi, rispetto e anche dei servizi forniti da personale che rendeva più vivo possibile il loro soggiorno: pittura, tango, anche giardinaggio. C’era anche un centro diurno. Operatori della Nuova Sair che fornivano servizi di sostegno per anziani, anche malati di Alzheimer: azioni di gran e profondo rispetto per la vita. Una volta. Oggi questo posto è diventato un ufficio , spazio per la gestione dell’Asl. Stessa strana sorte, per motivi di inagibilità, l’RSA di Portici. Chiuso. Una storia tra tante che passa nel silenzio, l’Asl continua la sua vita normale e nessuno si lamenta. Niente di nuovo sotto al cielo visto che da sempre il lite motive, come cantava Domenico Modugno, è “il vecchietto dove lo metto, dove lo metto non si sa”.
RICORDARE E NON DIMENTICARE
Ma la XXVII giornata mondiale dell’Alzheimer è anche questo. Un modo per ricordarsi che ci sono situazioni che si vogliono dimenticare e far dimenticare. Destinati come sembriamo essere tutti alla cecità del cuore, alla sordità della vista in un tempo veloce e ritmico che ricorda solo l’importanza dell’immagine, la sua velocità, i like dei social e l’autocompiacimento dello specchio. Infatti si tenta anche di far dimenticare la giornata della dimenticanza, dimensione che non riguarderebbe altri oltre i diretti interessati, i familiari, eserciti di badanti che sono assoldate per sopperire ad assenza di aiuti, quando la famiglia può permetterselo. Senza parlare dell’impatto di questo periodo di emergenza sanitaria ha avuto su questa categoria così fragile.
L’AIMA CAMPANIA E L’UBI BANCA PER UN PROGETTO CHE AVVICINA ALZHEIMER ALL’ARTE
Per fortuna, però, ci sono realtà che continuano la loro battaglia di sostegno ai malati Alzheimer e i loro vicini con l’AIMA Napoli Onlus (Associazione Italiana Malati Alzheimer, sezione campana) con presidente Caterina Musella. In occasione di queste edizione della Giornata lancia, grazie al sostengo economico di Ubi banca, un progetto che cerca di avvicinare malati e caregiver ( chi si carica del loro vissuto) all’arte. Un progetto che permette alle persone affette da questa patologia di beneficiare di ingressi gratuiti con visite guidate presso i Musei di Napoli e provincia.
L’iniziativa, in collaborazione con la rete “Campania tra le mani” coordinata dal Servizio di Ateneo per le attività degli studenti con disabilità (SAAD) dell’Università Suor Orsola Benincasa, viene presentata oggi 21 settembre, alle ore 18:00, presso la Casa Aima di Pozzuoli, come evento riservato a un numero ristretto di soli soci (pee limitare sovraffollamenti).
“Questa fase di stop e ripartenza post lockdown ci darà modo di mettere in piedi nuovi progetti a sostegno delle famiglie che hanno sempre più bisogno di aiuto – ha detto il Presidente Aima Napoli Onlus, Caterina Musella – In questi 20 anni l’AIMA in Campania ha vinto battaglie per i tanti ammalati, ultima quella di aver ottenuto il riconoscimento dell’assegno di cura anche alle persone con Alzheimer (beneficio spettante fino a poco fa solo a chi avesse una disabilità motoria). Ma l’associazione si è affermata anche come polo di eccellenza per la riabilitazione cognitiva e la neurodiagnostica in Campania. Servizi che, insieme a quelli di supporto psicologico ai caregiver, di orientamento ai servizi territoriali, e a quello dei laboratori di attività socializzanti, è sempre più difficile sostenere. Per questo colgo l’occasione di ringraziare Ubi Banca e il Direttore Mario Eugenio d’Amico per aver creduto in noi sostenendo questo meraviglioso progetto di inclusione sociale.”
L’evento è inoltre patrocinato dalla Regione Campania e dall’UOS “Percorsi sociosanitari, fragilità e Alzheimer” – UOC Integrazione sociosanitaria dell’ASL NA 1 Centro.