
Il documento lascia il tempo che trova, immaginiamo il premier Conte alle prese con un canestro tipo cestino da scrivania, pur rispettando Nardella, se per puro caso il manifesto dovesse arrivargli sotto al naso. Nel silenzio assoluto, questo fa riflettere, il sindaco di Nocera Inferiore, qualche giorno fa, ha messo il suo nome sul manifesto, in rappresentanza di chi e di quale opinione non è dato sapere (a meno che la sua opinione non riguardi qualche paesello dei cento), prendiamo per buona la considerazione che riguardi il suo essere cittadino nocerino, in caso contrario sarebbe stonata, “istituzionalmente” parlando, la presenza solo della sua firma, non accompagnata cioè da quella dell’altra Nocera. Il manifesto è quello che chiede incentivi per le fusioni al governo, alle prese con ben altre situazioni e spese. Inutile ripetere che le ultimissime fusioni, tipo Corigliano Rossano, si sono rivelate un flop colossale, anzi hanno provocato problemi in fila, buttando via solo quattrini preziosi in tutti i campi, al punto da far rinascere i comitati del No che ora pregano il dio della razionalità politica per tornare indietro. Lo ripetiamo, la strada per le due Nocera è l’unione dei comuni, non la fusione. Anzi la Città dell’Agro, andando ben oltre le chiacchiere di qualche mese fa è l’unico vero obiettivo, deve esserlo per forza di cose , il rinnovo la conferma di parecchi sindaci, tra l’anno scorso e quest’anno, appare occasione unica. Stavolta bravo Cuofano a non aver firmato per Nocera Superiore. In quanto a Torquato, probabilmente è tutto frutto di un paio di noti influencer.