Nei confronti di Cariello, è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre agli altri 4 destinatari dell’ordinanza l’interdizione temporanea dai pubblici uffici per un anno. I reati ipotizzati sono a vario titolo corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità.Secondo gli investigatori, gli indagati avrebbero condizionato l’esito di concorsi pubblici indetti dai Comuni di Eboli e di Cava de’ Tirreni. Nello specifico, le prove selettive oggetto di indagine sono state il bando per due posti a tempo indeterminato di educatore di asili nido, da parte del Comune di Eboli, e per il reclutamento di 10 unità di istruttore direttivo amministrativo indetta dal Comune di Cava de’ Tirreni.
Nel caso del concorso bandito dal Comune di Eboli, il sindaco avrebbe concordato l’ordine della graduatoria con il presidente e un membro della commissione, entrambi tra i destinatari dell’ordinanza, favorendo l’assunzione, come educatore di asilo nido, di un candidato a lui vicino. In cambio, i due membri della commissione, entrambi dipendenti comunali, avrebbero ricevuto da Cariello la promessa di incarichi più importanti e gratificanti nell’ambito dello stesso Comune di Eboli. Nel concorso indetto dal Comune di Cava de’ Tirreni, invece, sempre Cariello, ancora una volta per agevolare un candidato a lui vicino, avrebbe chiesto e ottenuto di conoscere preventivamente gli argomenti della prova d’esame a un componente della commissione esaminatrice, anch’egli raggiunto dalla misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici per 12 mesi. In cambio, quest’ultimo avrebbe preteso come contropartita che il sindaco Cariello si impegnasse ad evitare la nomina di un soggetto a cui non gradito a presidente del Consorzio farmaceutico di Salerno, presso il quale ricopre la carica di direttore generale.
Nel corso delle indagini è emerso inoltre che Cariello avrebbe rilasciato permessi autorizzativi illegittimi a due imprenditori per realizzare un impianto industriale nella zona agricola della Piana del Sele, sottoposta a vincolo paesaggistico. In cambio i due imprenditori si sarebbero prestati alle richieste del sindaco di concedere dei fondi ad alcune associazioni che ad Eboli hanno organizzato eventi e manifestazioni patrocinate dal Comune. Nel corso delle operazioni si è proceduto al sequestro preventivo della struttura.