A Castellammare la diffusione del Covid sta prendendo una piega allarmante. Oggi sono 94 i contagi sul territorio cittadino e fanno salire a 346 i positivi e a 456 i contagiati da inizio pandemia. Sono 12 le persone, invece, dichiarate guarite oggi.
Un dato inquietante che si intreccia con una situazione difficile, già da qualche giorno, anche per l’ospedale S. Leonardo: il pronto soccorso è stato chiuso perché “non è in grado di accogliere alcun paziente, non potendo garantire l’adeguata assistenza e perfino allocazione“. Lo afferma il primario dell’unità complessa di medicina d’urgenza, Pietro Di Cicco in una nota, inviata al direttore sanitario Rosa Santarpia e al direttore generale dell’Asl Napoli3 Sud, l’ingegnere Gennaro Sosto.
Intanto si rincorrono anche voci che annunciano la possibilità di far rientrare Castellammare in “zona rossa“. Un dato, al momento, smentito dal primo cittadino Gaetano Cimmino che, in una nota dichiara “Io stesso, allarmato dalle notizie diffuse dai media, ho poco fa dialogato con la Prefettura partenopea. Da Napoli mi hanno confermato che al momento non è prevista tale eventualità, e che qualsiasi decisione verrà presa ciò avverrà previo confronto con Asl e Regione Campania”.
La situazione intanto resta critica. L’Ospedale S. Leonardo di Castellammare serviva, a causa del Covid, un bacino di utenza per tutto le città dei dintorni e oggi invece è pieno. “Nel percorso Covid – si legge nella nota di Di Cicco – sono presenti 22 pazienti, (a fronte di 8 posti disponibili), di cui 8 in assistenza ventilatoria. Nel percorso “pulito” una stanza è occupata con 3 pazienti sospetti e sono disponibili solo 5 barelle nella sala dei codici gialli e rossi tutte occupate. Tutte le barelle, sedie e letti disponibili in ospedale sono stati requisiti e tutte le fonti di ossigeno inclusi 12 supplementari sono utilizzate“.
Una situazione complessa a cui segue l’ennesimo richiamo a rispettare al massimo le regole. Cercare di arginare la situazione seguendo alla lettera le regole di distanziamento, chiusura e protezione con mascherine. Così come avverte la ripresa dell’inquietante voce, proveniente da una macchina con altoparlante, insieme alla minaccia, in caso contrario, di multe che partono dai 400 euro.