“L’ultimo dpcm – scrive De Luca – stabilisce il blocco della mobilità dalle 22 alle 5. Sembra francamente che sia una misura più che contro il Covid, contro il randagismo, visto che non interessa il 99 per cento dei cittadini. Ma la cosa grave è che, nel frattempo, non si decide nulla rispetto alle decine di migliaia di persone che, nei fine settimana, nelle domeniche, si riversano in massa sui lungomari e nei centri storici, senza motivi di lavoro o di salute, e nell’assenza di ogni controllo“.
Arriva subito dopo l’approvazione dell’ultimo DPCM il commento del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, atteso dopo che, a sorpresa, il Presidente Conte annuncia l’inserimento della Campania tra le regioni della zona Gialla, a basso rischio Covid. Tutta la giornata, infatti, avevano circolato voci dell’inserimento della Regione nella zona ‘arancione’, con restrizioni più severe. In questa stessa direzione erano arrivati anche comunicati e messaggi ufficiali di Comuni (è successo a Castellammare di Stabia) sui nuovi comportamenti da tenere. Una confusione legata a nuovi controlli del ministero della Salute e a un confronto durato a lungo tra Governo e Regioni che ha tenuto il decreto sospeso. Ma l’esito non soddisfa, evidentemente, il Governatore De Luca in diversi punti.
SCUOLA. “Ci si domanda inoltre, cosa sia cambiato rispetto ai due mesi passati, nel corso dei quali il ministro dell’Istruzione ci ha ripetuto che mai e poi mai si sarebbe chiusa l’attività all’interno delle scuole”. Per la scuola De Luca dichiara che ci si trova difronte a una perdita di tempo e ad azioni sconcertanti. ” Si sono perse settimane preziose e nel frattempo sono aumentati in modo pesante i contagi anche nella fascia 0-18 anni. In più, si prevede per i bambini delle elementari l’obbligo di indossare in classe la mascherina. E’ francamente sconcertante”.
PREVENIRE O CURARE Secondo il Governatore il Governo sceglie piuttosto che prevenire curare solo quando il male è esploso, e reputa le azioni proposte poco efficaci. “Si trovano nel dpcm anche misure utili e significative. – sottolinea De Luca – Ma è evidente la linea generale assunta dal Governo: anziché scegliere in modo chiaro la linea della prevenzione del contagio, si sceglie di intervenire dopo che il contagio è esploso. È una linea poco responsabile e soprattutto poco efficace dal punto di vista dei risultati. Con l’aggravante di questo calvario di disposizioni, parziali e a getto continuo, che crea sconcerto fra i cittadini, divisione tra le categorie, tensioni sociali. In più non si è data a tutti i cittadini la percezione della drammaticità della situazione, spingendo tante persone, anche per la mancanza di controlli rigorosi ed efficaci, verso comportamenti di lassismo o di vera e propria irresponsabilità“.
LE RICHISTE DISATTESE E LE RESPONSABILITÀ. Un ultimo punto riguarda le richieste disattese, la mancanza di una politica comune per tutto il Paese e la presa di distanze dalle scelte intraprese dal Governo e dalle sue conseguenze.
“Avevamo chiesto al Governo tre cose precise: Misure immediate di ristoro o di detassazione; Congedi parentali per le madri lavoratrici dipendenti, con retribuzione piena e bonus baby sitter per le lavoratrici autonome; Misure omogenee e semplici su tutto il territorio nazionale, dato che il contagio è ormai diffuso in tutto il paese.
Queste richieste non sono state accolte. Si assumerà il Governo – conclude De Luca – la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate”.