Metà anni ottanta del secolo scorso, Maradona accetto l’invito di presentarsi come super ospite per Angri-Caprese: ecco il ricordo dell’allora diesse Gianni Ferrara, raccolto dalla figlia Benedetta.
«Qualche giorno più tardi andammo a Posillipo, Maradona ci ospitò a casa sua; ricordo questo palazzo di tre piani, lui abitava all’ultimo piano, da cui si riusciva ad ammirare tutto il Golfo di Napoli. Mi diede il benvenuto con il calore tipico del Sud, mi offrì qualcosa da bere, io gli chiesi un bicchiere d’acqua, mi abbracciò immediatamente e iniziammo a parlare. Gli dissi subito che ero milanista fin da bambino e lui sorrise e nominò Baresi, van Basten, ma io risposi ‘Grandi calciatori, ma tu sei unico’. Gli spiegai che la nostra squadra era in difficoltà e, approfittando della sosta del campionato di Serie A per la celebrazione della Pasqua, gli proposi di venire ad Angri come ospite per aiutarmi ad attrarre gente. Lui fu subito disponibile, ‘Bueno, Gianni!’. Gli dissi però che non avremmo potuto pagarlo, ‘Siamo quasi falliti’, gli spiegai, e lui si guardò attorno ripetendo tra sé la parola ‘falliti’, mentre il suo procuratore e la sua compagna Claudia Villafane ridevano. Non conosceva il significato della parola, così gli dissi semplicemente ‘Non abbiamo neanche mille lire!’. Era un uomo così generoso, chiacchieravamo come amici d’infanzia, mi rispose, ‘Non te preoccupe, Gianni! Io vengo per Ernesto, mio caro amico, e per te che sei persona brava e simpatica, ma prima della partita sarai mio ospite a pranzo’.»