
Cosa sia scattato nella mente dell’uomo 48enne che ha deciso, dopo una lite con sua moglie, di bruciare chilometri a piedi, per riuscire a placare la rabbia, a nessuno pare essere chiaro.
La mente umana può avere reazioni contrapposte, che spaziano dall’impulsività alla razionalità nel muovere le situazioni.
Gestire o essere gestiti dall’impeto, dalla rabbia, dall’esplosione emotiva.
A ognuno la sua scelta.
Dopo un furibondo alterco con la consorte, l’uomo si è diretto a piedi da Como a Fano, ha affrontato un lungo percorso dalla Lombardia fino alle Marche. Il tragitto è stato di ben 450 chilometri.
Ha iniziato a camminare e, poi, senza rendersene conto, ha divorato chilometri di asfalto con la forza delle sue gambe.
Il maratoneta ha vissuto la sfida con se stesso e le sue energie fisiche marciando senza sosta per una settimana.
Ed è arrivato a percorrere in media 60 chilometri al giorno.
Come finisce questa vicenda?
A fermare il lunghissimo e faticoso cammino del 48 enne lombardo ci ha pensato la polizia, fermandolo alle due del mattino lungo la Strada nazionale Adriatica
e sanzionandolo.
Una multa di 400 euro per aver violato il coprifuoco notturno.
Eppure, questa rocambolesca avventura ha trasformato l’uomo in una star del web. Lo hanno rinominato Forrest Gump, dal film interpretato da Tom Hanks che racconta di un uomo che sceglie di affrontare le diatribe della sua esistenza correndo per più di tre anni lungo gli Stati Uniti.
Agli agenti di polizia, il corridore ha spiegato che nulla gli aveva suggerito di aver percorso così tanta strada. Erano le persone incrociate durante il tragitto ad offrirgli cibo e bevande.
La moglie, poverina, che aveva denunciato, com’è ovvio, la sua scomparsa è stata contattata e tranquillizzata. È andata a recuperare il maratoneta ormai stanco e ha pagato la multa.
Ora, a vicenda conclusa, due osservazioni.
La prima: un plauso al gesto dell’uomo che, in prima battuta, sceglie di sbollire la rabbia correndo. Solo che si fa prendere dalla foga del momento ed esagera, allontanandosi davvero troppo da casa, dal suo territorio e mettendo in pericolo la propria incolumità.
La seconda: resta il dubbio sulla motivazione della sanzione comminata ad opera degli agenti di polizia. Cui non sarà sfuggita di certo la condizione di un uomo uscito di casa per fare un giro e ritrovatosi dopo una settimana a correre lungo le strade, esposto alle intemperie, senza potersi lavare né cambiare.
Più che fargli una multa, sarebbe stato il caso di prestargli soccorso, anche psicologico.
Infine, bella la scena della moglie da cui lui era fuggito, la sera della lite, forse per non cedere a reazioni incontrollate, e che è andata a riprenderlo con amore e ha provveduto al pagamento della sanzione. L’istinto di protezione è nella natura delle donne.
MARIA ROSARIA VITIELLO