Tra i documentari la vittoria è andata a «La Napoli di mio padre», esordio alla regia per la sceneggiatrice e giornalista veronese Alessia Bottone, docufilm a tratti autobiografico che racconta il rapporto tra padre e figlia e l’esigenza della fuga dalle radici.

Infine, il premio Nuovi Percorsi, dedicato alle produzioni indipendenti, è stato assegnato <> del regista romano Gianluca Mangiasciutti.

Oltre questi premi sono state assegnate due menzioni speciali che dalla giuria tecnica a «Offro io» di Paola Minaccioni e “«‘A livella de’ creature» dei fratelli Angelo e Pierfrancesco Borruto.

«Questa edizione del COFFI Festival assume più che mai una valenza particolare visto il periodo che stiamo vivendo», sottolinea il direttore artistico Andrea Recussi. «Una bella sfida vinta questa edizione in streaming, che ci ha permesso di mantenere vivo il festival e non rimandare quest’edizione, unendoci nel bisogno “più attuale che mai” di arte, cinema e confronto. Era importante dare una risposta in questo momento di chiusura totale, senza arrenderci. Non vediamo l’ora di poter tornare a vivere il festival con tutti voi ma questa nuova frontiera dello streaming sarà perseguita anche nelle prossime edizioni, insieme alla classica e centrale dal vivo, perché ci ha permesso di spingerci oltre i nostri confini raggiungendo un pubblico di affezionati a distanza sempre più crescente».

Il festival ha avuto come madrina l’attrice ex miss Italia, Nadia Bengala ed ha anche proposto i consueti momenti di approfondimento grazie all’ausilio delle dirette streaming, con diversi webinar e workshop, tra cui il Coffi Movie l’incontro con il regista Alessio Maria Federici (autore del docufilm Maradonapoli) e il Coffi Photo dedicato alla fotografia nel cinema con il maestro Nino Celeste.