In vigore i nuovi collegi elettorali disegnati alla luce del taglio dei parlamentari deciso con riforma costituzionale e approvato dai cittadini con un referendum confermativo lo scorso 20 settembre. Nella sforbiciata di un terzo di deputati e senatori, tra le regioni più danneggiate figura la Campania. Per meglio dire, le sue aree interne, storicamente feudi di tradizione democristiana che ora vedranno ridursi i propri rappresentanti. Dal 2023 se non si vota prima – la Campania passa da 89 a 56 parlamentari, nello specifico i senatori diminuiranno da 29 a 18 ed i deputati da 60 a 38. In totale, quindi, ben 33 eletti in meno.
LA MAPPA
Per la Camera la Campania è suddivisa in due circoscrizioni elettorali: Campania 1 che copre la città metropolitana di Napoli, con 7 collegi uninominali e 13 seggi plurinominali; Campania 2 che comprende Caserta, Benevento, Avellino e Salerno con 7 uninominali e 11 plurinominali. Passando al Senato, la regione è organizzata in 7 uninominali e 11 plurinominali. Quanto a Napoli città, alla Camera uninominale ci sono: il collegio che comprende Avvocata, Quartieri Spagnoli, Porto, Chiaia, Mergellina, Posillipo, Fuorigrotta, Bagnoli e Chiaiano; quello San Carlo Arena che include Scampia, Poggioreale e Barra-Ponticelli. Per l’area metropolitana, Acerra con Portici-Ercolano; Somma Vesuviana con 28 comuni dell’hinterland da Pompei a Nola; il collegio Torre del Greco con i restanti 20 comuni della città metropolitana. Al Senato, invece, l’uninominale contiene l’intero Comune di Napoli.
All’uninominale la provincia di Benevento è associata infatti alla zona di Piedimonte Matese alla Camera mentre al plurinominale per Palazzo Madama vanno a braccetto le intere province di Caserta, Benevento e Avellino e larga parte della provincia di Salerno, compreso il capoluogo. «Cambia qualcosa con la definizione dei collegi, ma queste zone sono accomunate dall’essere aree interne