“… L’Epifania tutte le feste porta via…” recita un proverbio per sottolineare che la Befana, personaggio della tradizione popolare, chiude il periodo delle celebrazioni natalizie.
Il 6 gennaio sacro e profano si fondono: l’arrivo dei re Magi dinanzi al Redentore con l’omaggio di oro, incenso e mirra si confonde con i riti pagani di origine precristiana legati ai cicli stagionali e alla natura, che con il tempo si associano alla figura folcloristica della vecchietta dagli abiti lisi che porta ai bambini leccornie da gustare.
I romani custodirono i riti pagani ereditati consolidando l’idea che la dodicesima notte dopo il solstizio invernale la morte e la rinascita della natura dovessero celebrarsi, affidandosi a figure femminili che volando sui campi coltivati, propiziavano i raccolti da venire.
La Chiesa nel IV secolo iniziò a condannare i riti e le credenze ad essi collegati, perché ritenuti il risultato di condizionamenti satanici; ma il popolo continuò ad alimentare l’idea dell’esistenza delle figure magiche destinate a volare sui terreni a coltura, fino a giungere nel Medioevo alla raffigurazione del personaggio della Befana.
La leggenda ricorda dell’incontro dei Re Magi con una vecchia donna che non seppe fornire loro informazioni sulla strada da seguire per raggiungere il Bambino Gesù, e del rifiuto di quest’ultima di aggiungersi al loro gruppo e far visita al nascituro. La donna, dopo essersi pentita di non aver accettato l’invito, decise di mettersi in viaggio e di regalare doni ai bambini che incontrava, augurandosi di incrociare nel suo peregrinare il Bambinello.
La Befana dal naso adunco diventa così la simpatica vecchina che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio in groppa alla sua scopa vola per portare i dolci da lasciare nelle calze, che i bambini hanno deposto vuote ai piedi del proprio letto.
È questa la consuetudine che ci accompagna da tanti anni e si fa fatica a rinunciare al sorriso dei bambini che attendono speranzosi dolcetti di ogni tipo; ogni famiglia cerca di non disattendere la tradizione.
La solidarietà nocerina non è mancata e 150 sono le calze raccolte insieme a giocattoli e gadget, donate ai bambini attraverso l’iniziativa della Casa del Popolo COHIBA di Nocera Inferiore, affiancata dalla Protezione Civile CLUB UNIVERSO e dal gruppo di animazione I Pirati di Nocera Superiore, che hanno fornito gli elenchi delle famiglie insieme alle parrocchie dislocate sul territorio.
Nei prossimi giorni, anche i ragazzi disabili del Centro di Quartiere di Via Loria, seguiti dalla Cooperativa Canguro, e il reparto di Pediatria e Oncoematologia dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, riceveranno la visita della Befana che continuerà, presso le sedi delle associazioni aderenti all’iniziativa, a essere presente per tutto il 2021 con altre iniziative.