Assemblea indetta in streaming ieri dal presidente del Comitato Regionale Campania Figc Carmine Zigarelli con le 42 società partecipanti al campionato di Eccellenza (fermo da ottobre, con 4 partite disputate nel migliore dei casi ma non da tutte le compagini dei tre gironi da 14). Zigarelli ha ipotizzato una ripresa per fine marzo-inizio aprile, con un format tutto da decidere (solo andata con playoff ?) e con pochi aiuti in denaro per un protocollo stile Serie D per i tamponi. Su 42 società, allo streaming hanno partecipato in 25, gli interventi sono stati di meno ma parecchi hanno reso pubblica la volontà del No alla ripresa, di meno i SI, il resto ha solamente ascoltato.
Nel girone C, il fronte del NO alla ripresa è capeggiato da Castel San Giorgio, Costa d’Amalfi, Calpazio, Alfaterna, Virtus Cilento e Sant’Agnello: hanno fatto presente le tante difficoltà (mancanza di sponsorizzazioni, calciatori in qualche caso svincolati) e si sono dette favorevoli all’annullamento della stagione e alla ripresa a settembre con formula e numero di squadre uguale a patto di condizioni che consentano una ripresa senza rischi. Il SI alla ripresa invece è stato espresso da Faiano, Agropoli, Angri, Buccino Volcei e Vico Equense. Non s’è pronunciata ufficialmente la Scafatese, nemmeno con intervento (invece per le realtà dell’Agro sono intervenuti Antonio Montefusco per il Castel San Giorgio, Armando Lanzione per l’Angri e Giulio Ferrentino per l’Alfaterna). Anche il Real Poggiomarino non si è espresso, stesso discorso per il Salernum Baronissi.
Se non si riprendesse a giocare, sorgerebbe il problema di indicare tra prima e seconda battuta una trentina di società, in tutta Italia, per la D che verrà (se si bloccassero le retrocessioni dall’attuale D, quest’ultimo campionato sarebbe totalmente falsato). La soluzione ? Le due o tre squadre indicate dalla Campania di Eccellenza per la D futura potrebbero venir fuori da una graduatoria di ripescaggio su base regionale. In ogni caso, prossimamente, dopo il sondaggio di ieri, si andrà certamente a una conta tra le 42 società. E’ auspicabile una decisione a livello nazionale, non regione per regione.