In molti siamo stati attratti e affascinati dall’idea di cambiamento che ci è stata proposta dagli ultimi governi. Vanno premiati l’impegno, la forza, il coraggio dei promotori e dei sostenitori. Tuttavia parlare di cambiamento è stata una sfida troppo ambiziosa, mai accettata dai vecchi volponi della politica che vivono tranquilli ed indisturbati in una condizione ormai strutturata da decenni che osteggia questo nuovo modo di fare politica, ritenendolo di intralcio. Ritengo che parlare di cambiamento non faccia piacere a tutti ed è giusto fare autocritica per vedere che cosa non funziona. L’essere umano non è sempre pronto a cambiare, a volte non lo si vuole fare per paura. Quante volte, infatti, si ha paura di cambiare lavoro, di cambiare casa, di cambiare partner. Emerge quella componente razionale che ci frena perché non tutti sono capaci di cambiare, solo i più audaci e coraggiosi ci riescono. Non tutti sono disposti a cambiare e, quando viene loro chiesto, si può generare l’effetto opposto. L’Italia è invecchiata e quindi più che di un vero e proprio cambiamento, ha bisogno di un Restyling, ossia di un Rinnovamento Culturale Futurista che tenga conto delle esigenze nostre e dei nostri figli per gli anni a venire, altrimenti li condanneremo a un futuro difficile. Abbiamo bisogno di idee e innovazione. Tra cambiare e rinnovare c’è una sottile ma fondamentale differenza. Ad esempio: rinnovare la propria casa significa renderla più bella, più moderna, più sicura, più efficiente, ma rimane sempre quella, non la cambio e non ho il rischio di imbattermi in nuove difficoltà. Per la nostra cara e bella Italia dobbiamo fare lo stesso salvaguardandola e facendo in modo che diventi più bella e attraente. Come possiamo farlo? Con quello che noi italiani siamo stati e dobbiamo continuare ad essere, ossia i primi al mondo, la storia ce lo conferma, i grandi del mondo sono italiani: Leonardo da Vinci, Lorenzo il Magnifico, Dante, Michelangelo… L’Italia è la patria dell’arte, della cultura, della creatività, del buongusto e della qualità. Possiamo continuare questo percorso iniziato dai nostri avi. Abbiamo solo bisogno di idee, idee, idee. Non abbiamo investito in Ricerca permettendo ai nostri cervelli di scappare, restando per troppo tempo in standby. L’Europa ce lo chiede attraverso le riforme, dobbiamo farle e adesso possiamo riuscirci con il Recovery Plan. Tra le riforme più urgenti c’è:
– l’approvazione di una nuova legge elettorale che permetta di governare per almeno cinque anni
-la Riforma del sistema scolastico che tenga conto delle esigenze dei genitori che lavorano e lo allinei a quella dei paesi dell’Unione, con l’aumento dei mezzi di trasposto e degli Scuolabus anche per i più piccoli, portando l’orario scolastico fino alle 16, consentendo un orario prolungato tale da non aver bisogno di doposcuola e che permetta ai ragazzi un ritorno a casa che non sia vincolato dai compiti, consentendo una maggiore serenità familiare per una più partecipe condivisione di interessi
– Riforma del Sistema Sanitario Nazionale che tenga conto della meritocrazia, dell’esperienza professionale del personale, consentendo anche il turnover per chi ne senta la necessità psicofisica
– Ecologia, Ambiente ed Agricoltura, abbiamo bisogno di alberi, l’Italia dovrebbe diventare il polmone d’Europa. Per ogni albero che brucia, che muore, che viene abbattuto, ne devono essere piantati almeno altri 10. Promuovere l’agricoltura come attività didattica con l’inserimento già dalla scuola primaria di un’ora di Educazione Ambientale alla settimana, insegnando ai bambini il mestiere più bello, il contatto con la natura che implica rispetto e conoscenza dell’ambiente
– Stop alle nuove costruzioni, basta cementificazione selvaggia,
quello che è già esistente va recuperato nel nostro patrimonio artistico.
L’iniziativa attuale del governo dell’Ecobonus e sisma bonus al 110% va benissimo, dovrebbe essere ampliata per la riqualificazione dei nostri borghi e centri storici con un piano di ristrutturazione adeguata eliminando tanta burocrazia. L’italia ha un’ampiezza territoriale ridotta rispetto ad altri paesi e le grandi opere potrebbero andare a distruggere la sua bellezza paesaggistica. Questo è il mio ideale di programma politico, di idee ne ho ancora tante e le ritrovo nella mia fonte ispiratrice che è stata “Casa Mia”, ossia la mia prima vera scuola di politica. Ho avuto la fortuna di essere cresciuta con un grande genitore, uomo esemplare che si è sempre dato per i diritti degli altri, soprattutto dei più deboli. “Ricordo la tua impulsività che purtroppo ho ereditato, ma anche la tua grande generosità e umanità che ti facevano distinguere. A volte vedo la mia penna che corre velocemente come se fosse qualcun altro a guidarla e sento le tue idee che riecheggiano in me. Il mondo avrebbe bisogno di persone come te, giuste, sincere e trasparenti. Stiamo vivendo, invece, in un mondo ipocrita, dove i falsi e gli opportunisti serpeggiano tranquilli e non sanno proprio cosa significhi l’ideologia politica, perciò hanno bisogno di andare alle scuole di politica per imparare. Papà, resterai sempre il mio mito e il mio voto è anche il tuo.”
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