“Una notte Hodja camminava nei pressi di un pozzo quando sentì l’impulso di guardare dentro.
Stupito vide il riflesso della luna nell’acqua e esclamò: “La luna è caduta nel pozzo. La devo salvare in qualche modo!” Si guardò attorno e raccolse una fune con un uncino, la gettò nel pozzo e gridò: “Afferra l’uncino, luna, e tienilo stretto! Ti tirerò fuori”. La fune si impigliò in una roccia dentro il pozzo e Hodja tirò verso di sé la fune con tutte le sue forze. Di colpo l’uncino si liberò dalla roccia e Hodja finì disteso per terra.
Con gli occhi rivolti al cielo vide sopra di lui la luna in alto nel cielo. “Che fatica, ma ne è valsa la pena, sono riuscito a liberare la luna dal pozzo”, disse con un sospiro di sollievo.”
Ormai da un decennio i cittadini assegnatari degli alloggi IACP vivono il dramma di essersi ritrovati in quella che sembra essere una storia senza fine, una storia tutta italiana insomma. Ieri è uscita notizia che il comune, nonostante le grandi aspettative paventate, abbia ricevuto un netto no, con condanna anche alle spese per migliaia di euro, alle richieste di porre fine al calvario giudiziario in cui versano gli assegnatari degli immobili IACP. Per onestà intellettuale questo calvario è il frutto marcio di anni di mala politica e perché non dirlo anche di condotte che la magistratura penale sta perseguendo nelle sedi deputate. Ma a questa considerazione oggi, quella che si registra, è l’ennesima dimostrazione della ricerca del consenso facile, del like a tutti i costi, dell’uso sistematico e spasmodico del solito linguaggio di chi ti promette la luna ma alla fine poco o nulla porta a casa se non l’illusione di averla liberata. Così fan tutti diranno è la politica baby! E allora perché non attendere con serietà la fine di questa vicenda ed annunciare, solo alla fine e solo al traguardo, il risultato? Perché, per l’ennesima volta, ci si ostina a dover dimostrare o sostenere o insinuare nella pubblica opinione qualcosa quando questo qualcosa non c’è e non è probabile che questo avvenga stando così le cose? Non è dato sapere il perché ma resta però l’amarezza, tanta, di dover assistere all’ennesimo battibecco tra le parti e in mezzo c’è il popolo che subisce, attonito, incredulo che qualcosa sia veramente cambiato dalle ultime elezioni. Poi, come se non bastasse, arriva il finale, la ciliegina sulla torta “Si ricorda alla opposizione che oggi si dichiara vicino alle famiglie che occupano i suddetti alloggi che tale vicenda risale al lontano 2012” scrive il sindaco dalla sua pagina like dimenticando, come uno smemorato qualsiasi, che prima di lui anche i suoi alleati sono stati al governo della città, alleati che a sua volta lui ha sostenuto con voti, sedi elettorali e chi più ne ha più ne metta ricevendo in cambio posti, posizioni e affacci dalla casa comunale ed è quindi è arrivato il momento di assumersi la responsabilità per oggi e pure il passato perché non ci sono solo gli allori quando si vince.