Il post strano della scorsa settimana del primo cittadino, ormai social costante, secondo molti andrebbe letto così: attenzione ho pronto un rimpastino, l’ennesimo, strategia adottata quando i problemi aumentano e non si affrontano. Intanto è caccia al tavolo, non dei ristoranti purtroppo, ma del facciamo pesare i nostri voti sulle candidature a sindaco che verranno. Il tavolo del centro-destra è talmente ridotto, serve a poco l’abuso di sigle tipo Nuovo partito socialista (Caldoretto), da ricondurre all’idea del noto medico già candidato sindaco perdente e già senatore. S’alzano però dissensi: un ex assessore, pronto a candidarsi a sindaco. Ma attenzione alle altre manovre in zona: il noto questore della Camera si aggira da giorni in città, accompagnato da un moderato dalla doppia faccia, per convincere un altro noto medico a candidarsi. Insomma in era Covid la caccia al medico sembra un tema abusato. Ma anche gli avvocati non scherzano. La calata in scena del nuovo asso da parte dei demitiani pone interrogativo: a che tavolo si siederà mai il suo padrino politico in pectore, forse a quello del sindaco in cerca di un successore che non rinneghi dieci anni confusi e deludenti ? A sinistra i due litiganti del PD potrebbero portare ad una salomonica decisione: candidare di nuovo l’industriale. C’è anche chi civicamente e politicamente sta facendo le cose sul serio, in silenzio, ne riparleremo prossimamente.
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