e si fosse pè me
m’astrignesse pè sapè
e nun mme può dà
tutta ‘nata storia
fatta pè sudà
Vigilia di una nuova udienza al Tribunale per il Processo “Un’altra storia”, nome che non è la traduzione in italiano del notissimo motivo di Pino Daniele ma è la sintesi della storiaccia emersa nel luglio 2017, cioè poche settimane dopo le elezioni amministrative in città. Presunto o tentato scambio politico-malavitoso, un consigliere comunale costretto a dimettersi (Maisto), un ex vice sindaco arrestato (Cesarano), altri consiglieri sentiti o lambiti, personaggi criminali vecchi e nuovi facenti capolino, coinvolgimento indiretto del vescovo in merito all’ormai famosa delibera che doveva portare al cambio della destinazione d’uso di determinati terreni. Fu una mazzata per l’alba del secolo mandato del sindaco in carica oggi, rieletto con una messe di voti al primo turno ma subito alle prese con una faccenda che rallentò immediatamente il nuovo cammino.
Per qualche giorno, ci fu l’incubo del possibile scioglimento, subito svanito ma con l’eredità di un’opacità sull’intera vicenda ancora oggi d’attualità. Non è stata ancora fatta chiarezza, probabilmente a livello politico ha pagato la persona che meno doveva pagare, altre figure andrebbero vagliate meglio per arrivare a definire con esattezza i contorni della vicenda. Un capitolo amaro, la rappresentazione chiara che certi i rapporti non sono cessati mai, certamente non erano cessati all’epoca dei fatti. Domani, salvo rinvii, dovrebbe essere di scena un esponente della Prima Repubblica Nocerina che ha trovato modo e spazio per essere da alcuni santificato anche nella Seconda con incarichi di una certa rilevanza.
e nun mme può dà
tutta ‘nata storia
ca se po’ cagnà
si te ‘ncazze è tragica e nisciuno ce vo’ penzà