Fulvio De Maio, ex portiere della Salernitana e storico opinionista sportivo di LIRATV, è morto oggi in ospedale.
Fulvio De Maio, anzi Fulvietto, anni 69, combatteva da tempo contro un brutto male. La notizia ha fatto in pochi minuti il giro della città lasciando tutti senza parole. Tra i protagonisti della splendida vittoria del Trofeo Berretti, lo scudetto baby che lui portò a casa parando due rigori alla Solbiatese (la covata di Mario Saracino, con Magni in panchina e gente come Pigozzi, Vatiero, Dolce, Giuliani, Guidi, Nicastro, Esposito, Scotti, Lambiase), fu tra i calciatori di riferimento della Salernitana del compianto avvocato Tedesco. Non ha mai rinnegato nessuno, anche il ballerino Enzo Avallone, detto Truciolo, che era amico suo di lunga data. 60 partite in C dal 1968 al 1977, da secondo di lusso di tanti numeri 1 passati per Salerno. Solo una parentesi altrove, sempre in granata: l’esperienza formativa al Torino Primavera. La foto che abbiamo scelto in copertina lo ritrae insieme a Tonino Capone, uno che lo capiva alla perfezione, sapendo che dietro l’esagerazione verbale c’era grande conoscenza e onestà, qualità pagate a volte a prezzo alto, ad esempio l’aggressione fisica secondo lui avente come mandante “il profeta della panchina” in anni lontani ma non lontanissimi.
ESORDIO INCREDIBILE IN CAMPIONATO
Era il 6 gennaio del 1969, la Salernitana ospitava al Vestuti i lucani del Matera, tra i pali tocca al ragazzino che è già più di una promessa.Magni, subentrato a Settembrino – soltanto un paio d’ore prima della gara- gli dice: Giunti e Zanolli sono squalificati, Gargiulo, trema, non se la sente. Tocca a te”.È la solita Salernitana partita per tornare in B che a metà stagione ha però già detto addio ai sogni. S’avvera solo quello di Fulvietto. Che ai tempi frequenta il ragioneria al De Martino, in via Irno. E che, nella saletta dell’hotel Enalc, sede del ritiro, chiude il libro e non trema, quando don Pasquale Sammarco gli sussurra: «Fulvio forza, che in porta ci vai tu». Come dimenticare? «Fu la mia prima volta con la Salernitana – negli allenamenti della settimana avevo parato tutto e Magni decise di darmi fiducia. Allo stadio venne pure papà, mamma invece lo raggiunse quando seppe che stavo giocando titolare». Finì 1-1. «Segnammo noi con Rasi, poi nella ripresa Galati tirò quasi all’incrocio e io purtroppo non ci arrivai. Ero sotto la Sud, presi gli applausi ma avrei voluto festeggiare diversamente». Il giorno dopo, un giornalista sottolineò come «Fulvio, il baby portiere, dopo la partita è tornato subito a casa perchè a quell’età c’è ancora una Befana che porta i regali». Salernitana: De Maio, Rosati, Malagamba, Cartasegna, Matteucci, Pacco, Ronconi, Ciravegna, Rasi, Viappiani, Giuliani. All. Magni. Matera: Vagnoni, Rosa, Gambi, Demenia, Giannattasio, Chiricallo, Galati, Buccione, Bini, Castelletti, Busilacchi. All. Salar
Appesi gli scarpini al chiodo, tentò di farsi strada nello staff tecnico granata, fu allenatore dei portieri con Simonelli. Non poteva certamente limitarsi ai mobili, a un’attività che gli piaceva ma che non lo esaltava. E’ diventato in pochi anni, successivamente, uno degli opinionisti più seguiti ed apprezzati grazie alle sue trasmissioni su LIRATV e conseguendo il tesserino di giornalista pubblicista.Cosi lo ricorda l’avvocato Michele Tedesco: “Ti voglio ricordare entusiasta nell’organizzare la rimpatriata con i tuoi compagni di squadra, nel tuo modo inimitabile di sfottere tutti su tutto. Ti voglio ricordare ancora indomito nella nostra ultima telefonata di qualche giorno fa. Ti voglio bene amico mio”.