“Il settore del matrimonio è senza dubbio tra quelli più feriti dalla crisi pandemica. Non solo le 31 imprese che fanno parte della filiera hanno subito un gravissimo danno e anche immotivato, ma tutt’oggi gravitano in una situazione di grande incertezza su come e in quale forma ci sarà una ripartenza. Per far sì che tutti questi gravissimi danni non siano messi nelle carte da strappare è necessario istituire un ente nazionale rappresentativo delle cerimonie per tutelare le centinaia di migliaia di professionisti del settore e capire questi danni chi li pagherà”. A dichiararlo è l’imprenditore Luigi Auletta, presidente della maison Impero Couture, durante il convengo “Wedding tra presente e futuro” che ha organizzato stamattina a Napoli presso Villa Domi.
“Uno dei tanti errori, o cattiva interpretazione del Governo è stato quello di equiparare il matrimonio ad un evento come rischio di contagio, mentre si tratta solo di un ricevimento. È successo dall’inizio, sia nel dpcm di ottobre 2020 che in quello di gennaio 2021, dove il ricevimento nuziale viene erroneamente inserito nella categoria ‘eventi e catering’, insieme a situazioni come concerti, festival, fiere e convegni. Un gravissimo errore di mancata conoscenza sia dei comparti lavorativi che dei codici Ateco. Tutte scelte che fanno ben comprendere che le decisioni siano state prese da persone che non conoscono come funziona il mondo dei matrimoni e di riflesso non hanno calcolato che bloccando il ristorante dei ricevimenti frenano tutte le 31 attività che sono legate da un cordone ombelicale. L’annullamento di tantissimi matrimoni ha comportato enormi perdite di fatturato per le imprese che investono anche per dipendenti specializzati con tanti anni di formazione. Tale danno certamente non sarà colmato da piccoli ristori: adesso servono risorse concrete”, ha spiegato l’avvocato Giuseppe Catapano, Rettore dell’Accademia Auge.
Secondo Assoeventi il fatturato 2019 del comparto wedding è stato 33 miliardi con una perdita dell’80% nel 2020 e del 100% nel 2021. “Tuttavia in questo calcolo mancano tantissime voci professionali che non sono state conteggiate, ma sono presenti solo i matrimoni e le cerimonie realizzate nei ristoranti”, chiarisce Catapano. Per dare una dimensione dei danni subiti basti pensare che dei 7mila negozi di bomboniere e confetti, già 2mila hanno richiesto la cancellazione dalla camera di commercio, “e adesso vedremo dopo la fine della cassa integrazione quante di queste potranno alzare la saracinesca” conclude Catapano.
“È per questo, oltre la tutela del nostro lavoro e quello di tutte le attività dei matrimoni, che è fondamentale la creazione di un ente rappresentativo, come nel diritto anglosassone, composto da professionisti del comparto e esperti in materie giuridiche ed economiche, che partecipi attivamente ai lavori parlamentari. Oggi abbiamo messo la prima pietra per la sua nascita. Dai risultati di questo incontro ne è venuta fuori un’idea di come istituire un capitolato che utilizzeremo per la fondazione dell’ente a cui inviteremo esperti da tutta Italia”, sottolinea Auletta.
All’incontro hanno partecipato al tavolo tecnico, giuristi e professionisti che si sono interrogati sullo stato attuale e sulle prospettive del settore matrimoni. Tra questi il Giudice Angelo Turco del Tribunale di Nola, il professor Cesare Cilvini, accademia Auge, il professor Luca Filipponi, Presidente dell’Ente Giovani Europei, e l’avvocato cassazionista Pasquale Mautone, Docente in diritto civile Federico II.
“L’obiettivo adesso è ripartire quanto prima e al meglio, perché il matrimonio è vita” conclude Auletta.