“Nella seduta della Commissione di garanzia del 23 settembre, abbiamo esaminato una vicenda alquanto delicata sia per i risvolti sulle delibere approvate sia sui futuri comportamenti della presidenza del consiglio comunale e del segretario generale dell’ente. Non si possono adottare due pesi e due misure diverse nell’interpretare le regole dei lavori dell’assise. A garanzia dei diritti dei consiglieri e della democrazia. Lo Statuto dell’Acse è stato approvato dando la facoltà ai consiglieri comunali di presentare emendamenti nel corso della seduta di Consiglio, lo Statuto dell’azienda Consortile Comunità Sensibile senza riconoscere la stessa facoltà. Ma ricordiamo i fatti.
Nel consiglio comunale del 27 luglio 2021, veniva approvata la Delibera n. 67 relativa allo Statuto della costituenda azienda consortile Comunità Sensibile, delibera che ritornava in Consiglio, peraltro, perché era sbagliata la delibera 54 del 24 maggio scorso, in quanto approvata solo da 12 consiglieri comunali contrariamente a quanto previsto dall’articolo 31 comma 2 del Tuel che richiedeva almeno 13 voti. Nel corso della seduta del 27 Luglio scorso, tuttavia, veniva impedito ad alcuni consiglieri di discutere e votare emendamenti relativi alla proposta di delibera in oggetto. Emendamenti regolarmente presentati ma dichiarati improcedibili dalla segretaria generale e dal presidente del consiglio comunale, con la motivazione che gli emendamenti non fossero corredati da pareri degli uffici competenti e del Collegio dei Revisori dei Conti. Sia lo Statuto, che il Regolamento delle Adunanze consiliari che il Regolamento di Contabilità del Comune di Scafati su questo punto appaiono chiari. L’articolo 56 dello Statuto, l’articolo 35 del Regolamento delle Adunanze consiliari, e l’articolo 10, comma 9, del Regolamento di Contabilità dell’Ente disciplinano chiaramente la facoltà ed i termini per la presentazione degli emendamenti. Alcuni emendamenti erano stati trasmessi in data venerdì 23 luglio 2021 a mezzo Pec al Protocollo dell’Ente, nel dubbio che potessero presentare aspetti di natura contabile. Il comportamento del Segretario Generale, dell’epoca, sul cui parere si sarebbe basato il Presidente del Consiglio appare, inoltre, tanto più incomprensibile se comparato con quanto avvenuto in altre circostanze.
Ad esempio in occasione della Delibera di Consiglio Comunale n. 149 del 28 dicembre scorso, con la quale il Consiglio veniva chiamato ad approvare modifiche allo statuto dell’Acse, società comunale a totale partecipazione dell’Ente, furono presentati nel corso della seduta vari emendamenti, discussi e votati, ed alcuni anche approvati, senza che sia stata eccepita la analoga mancanza del parere del funzionario preposto e dei revisori dei conti. Anche in altre delibere si è seguito questo modus-operandi. Ora quindi delle due l’una: o è corretta l’interpretazione relativa alla delibera 149 del 2020 di approvazione dello Statuto dell’Acse o quella relativa alla Delibera di approvazione dello statuto dell’azienda consortile. Io propendo per la prima, tuttavia attendo fiducioso il pronunciamento della nuova segretaria generale cui sottoporremo la questione, fatti salvi risvolti di altra natura”.
Così, Michele Russo, presidente della Commissione di Garanzia del Comune di Scafati, interviene sui ruoli del presidente dell’assise e della segretaria generale.