Sequestrata la Rideco di Pagani: gestiva illegalmente tonnellate di ‘argentato’ fatto passare per ‘carta e cartone’ con la complicità della Sea di Mauro Scarlato e della ditta intermediazione di Luana Troiano di Caserta: ecco i nomi degli imprenditori interdetti
Miscugli di rifiuti fatti passare per carta e cartone: un maxi imbroglio con un grave danno all’ambiente e l’arricchimento spregiudicato di società di smaltimento. Questo quanto scoperto dai carabinieri del Noe di Salerno e che oggi ha portato alla notifica di cinque misure interdittive, al sequestro dell’impianto Rideco srl di Pagani e al sequestro di 430mila euro. I De Prisco di Pagani agivano con la complicità della Sea dello scafatese Mauro Scarlato e della ditta di intermediazione di Caserta di Luana Troiano.
Un sistema di diffusa illegalità secondo il Gip Francesco Guerra del Tribunale di Salerno che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 5 dei 21 indagati (14 persone e 7 società). Un monopolio di illegalità quello che la Rideco di Pagani aveva organizzato con la complicità di aziende del settore, scoperto dalla Dda di Salerno grazie alle indagini del Noe.
Al centro dell’inchiesta la Rideco srl di via Corallo a Pagani che è stata sequestrata. Le prime tre misure interdittive della durata di un anno con divieto dell’esercizio di impresa riguardano i titolari della società paganese: il capostipite Salvatore De Prisco, di 59 anni e i figli Bernardo (detto Benny) di 34 anni e Mike di 37. Insieme alla società – ritenuta l’artefice di un traffico illegale di rifiuti – ci sono altre due note imprese la Sea Ambiente servizi ecologici ed ambientali con sede ad Angri di Mauro Scarlato, 52enne scafatese, noto imprenditore del settore cartario – destinatario di una misura interdittiva della durata di otto mesi dall’esercizio di impresa – e Luana Troiano, 37 anni, de La svedese una società di intermediazione nell’ambito dei rifiuti, anch’ella destinataria della misura interdittiva di 8 mesi.