«Abbiamo apparato di nuovo 80 euro» dice la bambina, «Hai visto a mamma, mantieni dai». La piccola, che all’epoca dei fatti, nel 2019, aveva otto anni, contava anche i soldi mentre la mamma guidava l’auto utilizzata per raggiungere gli assuntori a domicilio.
Questo non ha chiuso bene la porta!». «Non lo dare retta. Prenditi il 20 euro». E’ la conversazione tra mamma pusher e la figlia di otto anni dopo la cessione di una dose di stupefacente consegnata nell’auto della donna protagonista di diversi episodi di spaccio di droga a bordo del suo veicolo.«…settanta e ottanta… un’altra volta ottanta». E’ la bambina che conta il denaro. «Hai visto come faccio? Ora dobbiamo apparare cento, centocinquanta euro, un’altra volta oggi, poi non li dobbiamo toccare più». Risponde la madre alla guida della vettura. La donna aveva ereditato l’attività del marito che conduceva per poter sostenere lo stesso in carcere: «finora l’ha fatto per noi e noi lo facciamo per lui». Il dato più inquietante resta il pieno coinvolgimento della minore che partecipava attivamente all’acquisto e alla cessione dello stupefacente. In alcuni passaggi, la figlia minore appare addirittura dare consigli alla madre sul rapporti da tenere con gli acquirenti e cosa dire loro allorquando lamentino la scarsa qualità e quantità dello stupefacente.
L’episodio è racchiuso nelle 170 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Luca Della Ragione del Tribunale di Napoli nei confronti di 16 indagati nell’ambito dell’inchiesta su un nuovo gruppo criminale, originariamente incardinato nel clan Cesarano.